Bloccare i cantieri della regione? Evitiamo di cadere dalla padella alla brace, favoriamo politiche a favore dello sviluppo e del Mezzogiorno

03 -08-2011

Gli Stati Generali delle costruzioni a cui la Fillea-Cgil  ha dato insieme alle altre organizzazioni sindacali delle costruzioni un importante contributo di proposte e di mobilitazione,  ha  per tempo evidenziato il “Rischio Tenaglia” in cui si trova il settore.

Da un lato la riduzione degli investimenti per infrastrutture con la conseguente perdita dei livelli occupazionali,dei redditi, e di involuzione della competitività dei territori e, dall’altro lato, un patto di stabilità “stupido” che blocca indistintamente risorse economiche anche ai  Comuni virtuosi, impedendo, l’avvio di cantieri già finanziati e attivabili, rallentando il pagamento di attività già svolte, ritardando le retribuzioni dei lavoratori e alimentando il rischio di infiltrazioni mafiose per la mancanza di liquidità delle imprese.

Per questo, unitariamente come parti sociali abbiamo chiesto la modifica del Patto di Stabilità insieme al pieno e rapido utilizzo dei finanziamenti pubblici ed in particolare di quelli Comunitari al fine, di rilanciare un settore (quello delle costruzioni) storicamente anticiclico e utile a superare la condizione di crisi del Paese.

Per l’insieme di queste ragioni,  appare incomprensibile e non condivisibile, la minaccia di ANCE Puglia di bloccare quei cantieri che faticosamente abbiamo fatto avviare e in contraddizione con la necessità di avviarne rapidamente altri.

Attendiamo fiduciosi notizie dal CIPE per il finanziamento di quelle opere pubbliche individuate dall’intesa istituzionale stipulato tra il Presidente Vendola e il Ministro Fitto e capace di avviare quei cantieri che da oltre un anno stiamo rivendicando.

Allo stesso modo sollecitiamo il Ministro Tremonti a definire le modalità di applicazione delle modifiche introdotte al Patto di Stabilità, auspicando che non penalizzi le Regioni Meridionali come sino ad oggi ha fatto.

E’ altresì utile, favorire intese istituzionali con gli istituti di credito per favorire il credito non oneroso per lavori già effettuati e coperti finanziariamente per evitare il fallimento delle imprese e consentire il pagamento delle competenze ai lavoratori.

Al Presidente Matarrese infine, consiglio prudenza come si addice a persone che svolgono ruoli delicati come il suo e confronto collegiale tra tutte le parti sociali e istituzionali a partire dal confronto sulle scadenze contrattuali in atto e utili a ripristinare un clima di serena e fattiva collaborazione.


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