Cgil e Flc: salvare l'università pubblica, una battaglia di civiltà

17 -05-2013

CGIL ed FLC CGIL, da tempo e con insistenza, denunciano la condizione drammatica in cui versa l'Università italiana, condizione aggravata da ripetuti interventi normativi, tutti caratterizzati da un carattere punitivo.

La Legge 240/2010, la legge Gelmini, si è rivelata in buona parte inapplicabile ma funzionale ad una gestione rigidamente burocratica, centralizzata e verticistica degli Atenei. Una gestione che si è affiancata alla progressiva riduzione di finanziamenti, di organici, di offerta formativa, nell'ambito di una complessiva politica di ridimensionamento del sistema pubblico in tutti i settori.

CGIL e FLC si aspettano un cambio di passo da parte del nuovo Governo e del nuovo Ministro, con interventi chiari, anche se non immediatamente risolutivi, rispetto ai danni prodotti dalle azioni degli ultimi Esecutivi, che hanno ridotto gli spazi di democrazia, hanno inutilmente prorogato il mandato di Rettori in scadenza, hanno amplificato il potere dell'ANVUR, l’organismo di controllo e valutazione. Si è tentato di attaccare il valore legale del titolo di studio, si è minato il diritto allo studio con il progressivo aumento delle tasse universitarie e del numero dei corsi a numero chiuso o programmato. Si è bloccato di fatto il ricambio generazionale e la carriera della docenza e del personale tecnico-amministrativo, che ha il contratto scaduto da quattro anni. Ma soprattutto si è dismesso lo strumento del confronto con l'insieme delle rappresentanze del mondo universitario.

Occorrono interventi urgenti e straordinari per investire di nuovo nella ricerca e nell'alta formazione; per valorizzare i titoli di studio, la qualità dell'offerta formativa, le singole università, preziosi presidi di civiltà e cultura sul territorio; per assicurare a tutti gli studenti idonei la borsa di studio e migliori servizi, affrancandoli dai prestiti d'onore e simili strumenti di indebitamento.

Occorre rivedere la nuova governance universitaria, frutto velenoso del Gelmini-pensiero, rafforzando il ruolo del Senato, Organo elettivo e rappresentativo di tutte le componenti universitarie, per equilibrare così l’eccesso di potere del Rettore e del C. di A.

Per la docenza, occorre prevedere una sola figura pre-ruolo a tempo determinato, sbloccare il turn-over e la carriera. Occorre poi aprire il tavolo per rinnovare il contratto di lavoro del Comparto.

I morsi della crisi impongono a chi ci governa di puntare sull’alta formazione e sulla ricerca, indispensabile lievito per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese.

Il nostro Sindacato, come sempre, cerca la piena collaborazione degli Studenti per portare avanti, assieme, questa battaglia di civiltà. Per questo CGIL ed FLC CGIL Puglia invitano gli studenti universitari a partecipare in massa alle votazioni del 21 e 22 Maggio per il rinnovo del Consiglio Nazionale (CNSU), Organo consultivo del MIUR e a votare per quelle liste impegnate, come noi, a guardia e difesa di una Università pubblica, autonoma, democratica, di qualità e aperta a tutti.


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