Decreto urgenza, denuncia Cgil e Flai: ai lavoratori un pugno di mosche

13-03-2019 10:34:12

Nonostante siano stati sempre in prima linea, al fianco delle aziende colpite dalla Xylella fastidiosa e dalle gelate del 2018 per rivendicare un unico obiettivo, quello di salvaguardare le produzioni e i redditi degli addetti del settore, i lavoratori agricoli sono stati completamente dimenticati. In migliaia, in tutte le piazze, dalla Puglia fino alla capitale, hanno sempre preso parte alle mobilitazioni per chiedere al Governo e al Parlamento di provvedere rapidamente con adeguati interventi legislativi.

“Mentre nel decreto legge sulle urgenze del settore agricolo si interviene a favore delle imprese prevedendo risorse per contrastare l’avanzata della Xylella fastidiosa e lo stato di calamità per le gelate in Puglia del 2018, viene completamente ignorata l’esistenza di migliaia di lavoratori agricoli che perderanno nei prossimi anni milioni di giornate di lavoro”, è quanto affermano in una nota FLAI e CGIL Puglia.

“Lo stesso ministro Centinaio, durante la giornata di protesta indetta a Roma lo scorso 14 febbraio, si era impegnato pubblicamente di fronte a 10mila tra lavoratori agricoli e agricoltori per coinvolgere il Ministero dello Sviluppo Economico affinché i lavoratori agricoli ricevessero la giusta attenzione per un dramma che colpisce tante famiglie che possono contare solo sul reddito da lavoro agricolo”, affermano Antonio Gagliardi e Pino Gesmundo, rispettivamente segretario generale FLAI Puglia e CGIL Puglia.

Le organizzazioni sindacali di FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL, avevano chiesto nei giorni scorsi al Governo e al Parlamento di intervenire con urgenza per sostenere il reddito degli addetti del settore modificando l’art. 1 della Legge 247 del 2007 sulle calamità naturali, con una misura che possa consentire ai lavoratori di accedere a tutele fondamentali almeno sul versante della disoccupazione agricola e della contribuzione previdenziale.

“Chiediamo a tutte le forze politiche in Parlamento di intervenire per modificare la norma in sede di approvazione definitiva”, concludono FLAI e CGIL pugliese.


Condividi sul tuo social preferito