Ilva, contestazioni e speranze a Taranto

02 -08-2012

“Non si risana l’impianto siderurgico fermandolo” e “non si può contrapporre lavoro e salute”. C'è bisogno di investimenti che devono essere fatti con lo stabilimento in marcia, chiediamo al governo investimenti e chiediamo che ciascuno faccia la sua parte”. Con queste parole, pronunciate dal palco dal segretario Cgil Susanna Camusso, si è chiusa la manifestazione indetta a Taranto dai sindacati sulla vicenda Ilva. Il leader Cgil ha concluso con una nota costruttiva una manifestazione che, però, ha vissuto momenti di tensione, ed è stata interrotta dalla contestazione di Cobas e centri sociali L'interruzione è avvenuta durante l'intervento del segretario Fiom Landini. I contestatori – riporta l'Ansa - sono giunti in piazza facendosi largo tra la folla a bordo di un Apecar. Hanno diffuso fumogeni e lanciato uova contro il palco da dove era in corso il comizio. Secondo quanto riferito dal segretario della Fiom, Maurizio Landini, durante l'incursione i contestatori hanno staccato fili del sistema di amplificazione. L'incursione era stata preceduta da fischi durante il comizio del leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Uno dei contestatori, in piedi sull'Apecar, ha letto un volantino contro i sindacati accusati di essere troppo vicini all'Ilva e di difendere l'azienda più che la salute dei cittadini e dei lavoratori. Dal momento dell'interruzione della manifestazione sindacale la piazza si e' andata progressivamente svuotando. Dopo circa mezzora la contestazione è terminata, e la manifestazione è potuta riprendere con le parole di Susanna Camusso (qui l'audio integrale). “Una situazione così non ce la saremmo mai immaginata - ha detto Camusso -: svegliarci una mattina e chiederci se una delle più grandi fabbriche del paese sarebbe rimasta aperta o no'. 'Questa non è una gara a chi urla di più - ha aggiunto - è una difficilissima vertenza sindacale che ha bisogno di unità del lavoro, dei sindacato e dei lavoratori e delle lavoratrici'. 'Bisogna resistere un minuto di più di una controparte che non vuole fare le cose. Serve la straordinaria compostezza della classe operaia di Taranto. Cambiare si può e lo faremo'.I lavoratori dell'Ilva avevano iniziato la mobilitazione uscendo dalla fabbrica per preparare i due cortei che sono partiti dal Ponte di Pietra, nella città vecchia e dal piazzale antistante l'arsenale militare. Il centro della città, e soprattutto piazza della Vittoria, si era animato già dalle 7 di questa mattina. Il traffico nella città vecchia bloccato e le aree del centro interessate dalla manifestazione presidiate da un imponente spiegamento di forze di polizia. Molti i negozi rimasti chiusi, con affisso all'esterno il manifesto della Confcommercio che richiama le ragioni della protesta. Alla manifestazione odierna si è arrivati sull'onda di una serie di iniziative che si si sono svolte a partire dalla settimana scorsa, cioè quando il gip ha notificato il provvedimento che dispone il sequestro degli impianti dell'Ilva e gli arresti domiciliari per 8 persone tra i vertici societari ed aziendali. “Non si pensi di poter chiudere l'Ilva, ci sarebbero 20mila persone disoccupate ed una crisi sociale incontrollabile". Lo ha detto Raffaele Bonanni poco prima che la manifestazione venisse interrotta dagli esponenti dei Cobas. "L'Ilva - ha affermato Bonanni che più volte è stato contestato con fischi dalla piazza - è una risorsa importante del sistema produttivo e industriale nazionale. Diverse, infatti, sono le aziende che si alimentano con la sua materia prima. Ma se è così, se tutti riconosciamo l'importanza di questa fabbrica, perché si è arrivati a questo punto?".Intanto, a Bari il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, insieme alla governatore della Puglia, Nichi Vendola, terrà una serie di incontri alla presidenza della Regione Puglia. Clini incontrerà in mattinata i rappresentanti degli enti locali, una delegazione di parlamentari ed il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante; nel pomeriggio avrà un confronto con i leader sindacali nazionali e con Confindustria. "La Cgil chiederà che il Governo si faccia garante degli investimenti necessari a coniugare la produzione industriale con il diritto alla salute". Lo ha annunciato Camusso, che alle 15, con i leader di Cisl e Uil, incontrerà a Bari il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. Incontrando i giornalisti in occasione della manifestazione in corso a Taranto Camusso ha fatto presente che "con il ministro si parlerà degli investimenti all'Ilva e di come si applica la direttiva comunitaria sulle norme generali di sicurezza ambientale". "Parleremo anche di come il Governo dovrà diventare garante degli investimenti - ha detto ancora - per mettere in relazione positiva la salute e il lavoro".


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