La FLAI di Puglia sull'intervento di Roberto Saviano nella trasmissione "che tempo che fa” del 5 novembre 2012

09 -11-2012

Con il suo intervento nella trasmissione  “che tempo che fa” del 5 novembre, Roberto Saviano ha posto, con forza e grande capacità di comunicazione, il tema del caporalato e della riduzione in schiavitù al centro del dibattito del Paese, rompendo quel muro di omertà e collusioni che spesso hanno derubricato la condizione di lavoro di migliaia di lavoratori immigrati e indigeni nelle campagne (in prevalenza donne vittime del caporalato e spesso ridotti in schiavitù) a semplice fatto di cronaca.

 Un tema che da sempre vede la Flai CGIL in campo e che, anche attraverso le recenti campagne nazionali “Stop Caporalato” e “Invisibili delle campagne”, ha portato alla conquista di una legge che rende il caporalato insieme  alle varie forme di illegalità contrattuali diffuse nelle campagne, reato penale fino a configurare per i casi più estremi, il reato di riduzione in schiavitù.

 Lo sciopero di Boncuri a Nardo, nato dalla consapevolezza e dalla volontà dei lavoratori di liberarsi dalle condizioni di sfruttamento – così come raccontato da Saviano nella trasmissione di Fabio Fazio e testimoniato quotidianamente da Yvan Sagnet-  è stato possibile perché a quella voglia di riscatto si è affiancata la capacità della FLAI e della Cgil di dare organizzazione e piattaforma politica alla lotta, nel solco della battaglia intrapresa dalla FLAI a livello Nazionale. In Puglia inoltre, la presenza costante della FLAI e della Cgil al fianco dei lavoratori sfruttati e la capacità del sindacato di interloquire con tutti i soggetti in campo, ha consentito di costruire un sistema di alleanze tale da stimolare una legislazione regionale di sostegno ai diritti dei lavoratori unica nel Paese.

Una legislazione (stimolata dalla legge Regionale n.28/06 e sostanziata nei suoi regolamenti attuativi) che responsabilizza le imprese escludendole dagli incentivi quando non rispettano le leggi e i diritti dei lavoratori e ne controlla la trasparenza attraverso l’istituzione degli indici di congruità; ma anche una legislazione che fornisce alle aziende gli strumenti per stimolare la cultura della legalità come le liste di prenotazione presso cui reperire la manodopera e che mette in comunicazione tutti i soggetti interessati attraverso la costituzione della commissione tripartita. Una legislazione che premia con incentivi le imprese virtuose, quelle cioè che applicano i contratti e che assumono dalle liste di prenotazione, ma che si occupa anche dell’accoglienza dei lavoratori favorendo l’esperienza degli alberghi diffusi.

 Una legislazione avanzata e innovativa figlia soprattutto delle prese di posizioni nette da parte della Giunta e del suo presidente Nichi Vendola contro la cultura delle illegalità e dell’impunità imperanti nel settore agricolo.

 Strumenti nuovi  - talvolta perfettibili ed in parte ancora non completamente operativi- che sono stati possibili, grazie al ruolo di proposta della FLAI-CGIL e ad una visione politica Istituzionale dei diritti del lavoro che ha portato la lotta e la protesta non a semplici fatti di cronaca (come Rosarno) o a fatti di ordine pubblico come forse qualcuno auspicava, ma come fattore propulsivo di conquista dei diritti per il cambiamento e lo sviluppo civile del Paese.

Tutta questa ultima parte ci dispiace constatare è mancata dal commento e impostazione dalla trasmissione  di Fazio pur restando la stessa una delle poche trasmissione che ha posto al centro con correttezza un tema dei diritti e civiltà del paese

                                                                               Giuseppe Deleonardis – Segretario generale FLAI Cgil Puglia


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