Processo Sabr, vittoria lavoratori e segnale a chi favorisce sfruttamento

Cgil e Flai Puglia commentano la sentenza che ha portato a Lecce a 15 condanne per riduzione in schiavitu e sfruttamento 

17-07-2017 11:05:44

 

Una sentenza storica la prima del genere in Europa che crediamo farà giurisprudenza rispetto ad altri procedimenti legati allo sfruttamento e al caporalato in agricoltura. Un riconoscimento anche all'impegno e alle denunce della Cgil e della Flai leccese che si sono costituite parte civile nel processo.

 

È quanto affermano in una nota congiunta i segretari generali della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e della Flai Puglia, Antonio Gagliardi, in riferimento alla condanna inflitta dalla Corte di Assise di Lecce a quindici imputati di aver creato un sistema di sfruttamento e riduzione in schiavitu di lavoratori stranieri nelle campagne di amarsi, noto come "processo sabr".

 

È una vittoria dei lavoratori, di chi da sempre è in prima fila nel denunciare. La magistratura ha riconosciuto l'esistenza una struttura costituita da imprenditori, caporali e capi squadra finalizzata a sfruttare il lavoro di braccianti stranieri. Un'azione penale che assume ancor più forza dopo l'approvazione della legge 199/2016 intervenuta dopo l'avvio del processo leccese. È un segnale forte che arriva in piena estate e con l'intensificarsi dell'azione investigativa e repressiva contro il caporalato in Puglia, fenomeno che può essere estirpato solo con una forte presenza dello Stato e con azioni delle istituzioni che chiediamo da mesi, utili a contrastare il "monopolio" dei caporali in termini di accoglienza, intermediazione, trasporti. Senza aggredire questi tre capisaldi dello sfruttamento saremo costretti ad affidarci solo ad azioni delle forze dell'ordine. Abbiamo già chiesto un incontro alla Regione per attivare un tavolo di monitoraggio continuo sul fenomeno caporalato e per rendere operative le nostre proposte in termini di accoglienza, trasporto e incrocio domanda e offerta di lavoro. 

 

La Flai anche questa estate è nelle campagne pugliesi a fare sindacato di strada con la campagna nazionale "Ancora in campo" a fare informazione ai lavoratori.

 

A tutti chiediamo assunzione di responsabilità e che questa sentenza funzioni da monito.


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