Vertenza Eni, Miceli all'assemblea dei lavoratori a Brindisi

22 -01-2016

“Eni tolga dal tavolo la proposta di SK Capital e torniamo a discutere; al contrario, alcuni consulenti di questo fondo sono in giro per gli stabilimenti di Versalis, da Priolo a Brindisi. Lo abbiamo detto a chiare lettere al Governo: SK Capital è troppo debole per acquisire Versalis, è una soluzione rabberciata e il rischio vero è che la indebiti. Versalis sarà costretta a fare fronte al suo riacquisto e probabilmente verrà frammentata e venduta a pezzi: se ciò accadesse, stavolta per la chimica italiana  sarebbe la liquidazione definitiva”: a dirlo è Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil, parlando all'assemblea dei lavoratori del petrolchimico di Brindisi, oggi in sciopero contro la dismissione di Versalis, il “braccio” chimico di Eni.

Al contrario “la chimica  italiana di base è una infrastruttura industriale troppo importante del nostro paese; e allora - propone Miceli - se la Cassa Depositi e Prestiti non interviene sulla chimica, proprio non si capisce dove possa investire”.

“La verità amara – sottolinea il leader sindacale dei chimici Cgil - è che l'Eni, con il petrolio a 30 dollari, non ha un'idea di come gestire le attività del Gruppo e si rifugia nella questione più banale e devastante possibile: la riduzione di tutte le attività”.

A proposito poi delle dichiarazioni di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Miceli si è mostrato sorpreso: “Da dove possa trarre fiducia per le rassicurazioni dell'Eni proprio non si capisce. In questo momento è l'unico a fidarsi, ma c'è spazio e tempo per un ripensamento”.

“Nei prossimi giorni – ha concluso Miceli – lavoreremo ad una iniziativa nazionale che raccolga l'insieme dei lavoratori del Gruppo”.


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