La Giornata Internazionale dell'Infanzia, per la CGIL è “un momento privilegiato, che interpella noi adulti, per riflettere e far riflettere sulle ingiustizie, partendo dalle condizioni concrete in cui versano tanti bambini nel nostro paese. Dobbiamo interrogarci su quale società vogliamo perchè è con i nostri comportamenti che la 'informiamo' ed è con i nostri esempi che cresciamo i tanti bambini e bambine che popolano i nostri asili nido, le nostre scuole, i nostri parchi giochi. Bambini di origini diverse che vanno riconosciuti rispettati e onorati".
Purtroppo, sottolinea la CGIL, la nostra civiltà giuridica è “ancora fautrice di ingiuste disuguaglianze che penalizzano numerosi bambini solo perché i loro genitori non sono nati in Italia”. La CGIL coglie l'occasione della Giornata Internazionale dell'Infanzia per ribadire il suo convinto sostegno a favore d'una riforma della cittadinanza basata sullo ius soli. Per questo si unisce alla campagna promossa dal'Unicef, la sostiene e invita a sostenerla.
In ragione di questa convinzione, la CGIL, inoltre, si è dispiegata nella campagna L'Italia sono anch'io che è stata un successo straordinario: “la sensibilità mostrata dall'opinione pubblica durante la campagna è il segno più evidente che è giunta l'ora di cambiare marcia. Basta con l'opera di derubricazione delle prole degli immigrati a figli di un dio minore. Nelle nostre orecchie, echeggiano ancora le parole del Presidente Giorgio Napolitano che ci ha ammonito che negare la cittadinanza ai figli degli immigrati è "un'autentica follia, un'assurdità". Lo ius sanguinis non può continuare a contrassegnare i destini di tanti bambini delle più svariate origini che arricchiscono culturalmente e demograficamente la nostra società"."Nella giornata dedicata all'infanzia e all'adolescenza la CGIL ribadisce il proprio convincimento circa la inderogabilità nel passare dalle affermazioni di pricipi e diritti al rendere diritti e pricipi esigibili. E' per questo che nel Nuovo Piano del lavoro - conclude la CGIL - si considera scelta prioritaria per un welfare di sviluppo l'impegno per la creazione di servizi di alta qualità per la prima infanzia".