Da giorni il Camper della Flai Cgil è in attività nei campi della zona di Nardò, dove è in corso da tempo la campagna di raccolta delle angurie.
Estese zone sono già state liberate dal prodotto da lavoratori migranti stagionali arrivati da tempo nell’area.
Anche quest’anno vediamo, nel cosiddetto “campo degli ulivi” nei pressi della masseria Boncuri, i materassi e le tende sotto gli alberi e anche tante auto che sono utilizzate per spostare i lavoratori nei campi. E vediamo anche l’ex falegnameria luogo di incredibile degrado, allestita a dormitorio.
Anche quest’anno ci sono giovanissime ragazze che si prostituiscono nella zona.
Anche quest’anno i casolari e le casupole di campagna, molto più dello scorso anno, sono tutti utilizzati come rifugio dai lavoratori migranti.
Parlare con i lavoratori significa sentirsi ripetere che senza acqua non è possibile vivere.
Nonostante i proclami e gli impegni assunti direttamente dal Sindaco Risi, al quale la Cgil più volte ha sollecitato un tempestivo intervento per sostenere le esigenze primarie di queste persone (carico di acqua e qualche bagno chimico), questo ad oggi, non è stato ancora fatto.
Una situazione che sta provocando nei lavoratori un livello di esasperazione preoccupante.
Tenuto conto del numero di persone presenti e che sta lavorando nei campi, l’area individuata dal Comune di Nardò nei pressi Sant’Isidoro e non ancora attivata risulta una risposta insufficiente.
Per quanto tempo ancora si deve assistere a questa situazione di evidente emergenza, causata da una consapevole intempestività organizzativa, e di proclami a cui non seguono mai i fatti?