Camusso, assemblea all'Ilva di Taranto. "Senza privati, ben venga intervento pubblico"

Grande partecipazione dei lavoratori, oltre 500, questa mattina all'assemblea nell'Ilva di Taranto organizzata in vista dello sciopero del 12 dicembre alla quale ha partecipato il segretario generale della Cgilo, Susanna Camusso, in Puglia per partecipare a un’iniziativa nella città dei due mari e in serata per i 70 anni della Camera del Lavoro di Lecce.

 

“I lavoratori - ha detto il segretario generale della Cgil - sono molto preoccupati per il futuro e per il destino del loro lavoro. Sono lavoratori provati dalla lunga incertezza rispetto alla gestione dell'impresa e alle prospettive. Durante l'assemblea con la Uil abbiamo proposto le ragioni dello sciopero del 12 dicembre e quindi il tema del lavoro su cui deve basarsi la politica economica. Noi che siamo sempre stati fautori di un intervento pubblico vogliamo però capirne modi e natura e che non sia semplicemente un ponte per poi vendere l'ilva al miglior offerente, ma sia una scelta di politica industriale. La nostra richiesta é al governo per avere un incontro e capire cosa stanno pensando e come vogliono gestirla”.

La siderurgia é un settore strategico per il nostro Paese “che non possiamo permetterci di perdere – ha sottolineato Susanna Camusso -. Lo stato deve farsi carico della continuità del lavoro e dell'intervento ai fini della salute dei lavoratori e della città, e della qualità produttiva. Vogliamo essere interlocutori di questo processo e della necessità che l'intervenuto pubblico sia vero”.

 

Punto fermo e fondamentale per la Cgil é la garanzia del rapporto lavoro-salute, “oltre a continuità e qualità della produzione. Si parla delle varie cordate e delle varie offerte troppo generiche, e non si conoscono valori e piani industriali. Discutiamo concretamente di quali possibilità ci sono, quali scelte si fanno, quali responsabilità si assume il Governo e che garanzie offre ai lavoratori. Non si può affrontare il piano industriale e il risanamento di una grande impresa solo per slogan. ma vanno fatte delle scelte”.

L'esperienza Alitalia, ha ricordato il segretario della Cgil a proposito dell’intervento pubblico, “non é stata una esperienza positiva e questa è una delle ragioni per cui diciamo che ci vuole chiarezza degli interventi, che non può essere semplicemente determinare migliori condizioni per qualunque offerente. Deve essere l’assunzione di una funzione strategica per la produzione siderurgica del nostro Paese. Lo schema Alitalia non ha funzionato e quindi non può essere riproposta un’idea secondo cui il pubblico si fa carico delle perdite e i privati pigliano i profitti”.