A fronte del licenziamento, già effettuato, di quattro unità lavorative da parte della Ecolife di Canosa di Puglia, che ha generato una grave situazione occupazionale per i lavoratori in servizio con forti ripercussioni sulle famiglie e sul vivere quotidiano, la Funzione pubblica Cgil Bat lo scorso 27 marzo ha proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della ditta che gestisce il servizio di igiene ambientale e ha chiesto il tentativo obbligatorio di raffreddamento.
In 19 aprile Ecolife, Cgil Bat e Fp Cgil Bat hanno sottoscritto un verbale di incontro nel quale le parti si sarebbero aggiornate per analizzare la problematica legata all’ipotesi di riorganizzazione aziendale e la percorribilità di eventuali contratti di solidarietà. In data 12 giugno il tentativo di raffreddamento si è concluso con un mancato accordo, la Cgil in quella sede ribadiva la richiesta di revoca dei licenziamenti effettuati. Nella stessa giornata, riguardo alla riorganizzazione aziendale, la Ecolife ha paventato l’avvio della procedura di ulteriori licenziamenti ai sensi della Legge 223/91. Alla grave situazione venutasi a creare si è aggiunto, senza alcuna giustificazione, il mancato pagamento della retribuzione del mese di maggio 2013. Per tutto quanto sopra, a difesa della dignità e del rispetto dei lavoratori della ditta Ecolife e di fronte all’irresponsabile atteggiamento dell’azienda, è stata proclamata una giornata di sciopero per il 28 giugno prossimo (intera giornata) e successivamente due giornate di sciopero per l’11 e 12 luglio (intere giornate), con la garanzia dei servizi minimi previsti dalla Legge n.146/90 e ss.mm. e valida per tutti gli eventuali turni di lavoro con inizio nel medesimo giorno.
Al fine di scongiurare gli scioperi e per far rientrare i licenziamenti passati e futuri, oggi, giovedì 27 giugno, si è tenuta presso la sede dell’Ato ad Andria una riunione dove si è cercata sino all’ultimo una soluzione. Dopo una lunga discussione, il responsabile dell’Ato, l’ingegner Antonio Di Bari, ha provato a mediare tra le parti fornendo anche soluzioni per il rientro dei lavoratori licenziati e una diversa articolazione del servizio. La Cgil ha fatto proprie tali proposte aggiungendovi anche l’idea del contratto di solidarietà che avrebbe di fatto caricato il rientro dei licenziati sul sacrificio economico degli altri lavoratori. La risposta dell’azienda a questa idea è stata lapidaria: va bene al reintegro dei quattro ma no al blocco delle procedure per il licenziamento già avviato degli altri. Dopo tale affermazione il sindacato ha abbandonato il tavolo perché ha ritenuto inutile continuare la discussione. Dunque la responsabilità di ciò che accadrà nel Comune di Canosa di Puglia con la proclamazione degli scioperi dei lavoratori della Ecolife è esclusivamente dell’azienda.
Il segretario provinciale Fp Cgil BatResponsabile igiene ambientale F. Angelo Rondinone