Cgil, Fp e Spi Puglia alla Regione: bene abbattere liste d'attesa, ma si valorizzino aziende pubbliche

Nota unitaria firmata dai segretari generali dello Spi Cgil Puglia - Michele Tassiello - e della Funzione Pubblica Cgil Puglia - Luigi Lonigro - e dalla segretaria generale Cgil Puglia, Gigia Bucci

L’obiettivo della Giunta regionale di intervenire sulle liste di attesa nella sanità non può che ricevere il nostro apprezzamento. Le parole del Presidente Emiliano che definisce il problema come il più urgente da risolvere sono quelle che ci hanno indotto sin dal 2016 ad indire manifestazioni, presidi, mobilitazioni che ci hanno visto protagonisti. Peccato che non sempre abbiano trovato ascolto. A volte si è avuta la sensazione che ci fossero resistenze nel voler affrontare il problema con la determinazione necessaria. Non è assolutamente accettabile che anziani e pazienti oncologici debbano subire le lungaggini di un sistema che non consente cure tempestive.

Non si può assistere a liste chiuse o a tempi biblici, mentre per quanto l’attività in intramoenia a pagamento la fruizione dell’assistenza è praticamente immediata. Per cui va bene mettere mani e porsi l’obiettivo immediato di dare segnali tangibili di cambiamento. Questo deve avvenire innanzitutto con il sollecito potenziamento degli organici delle aziende sanitarie pubbliche perché le liste d’attesa rivengono anche da un sistema sanitario pubblico regionale che presenta consistenti vacanze di organico, ma anche con l’effettuazione di prestazioni aggiuntive.

Un dubbio, però, ci assale dopo le ultime notizie di stampa: è proprio inevitabile ritenere la strada del finanziamento ai privati l’unica percorribile? Oggi si daranno 30 milioni alle strutture private accreditate perché incrementino l’attività nel periodo estivo, per contribuire a smaltire le richieste di prestazioni arretrate. Nel passato si è fatto lo stesso, ma non ci pare che si siano fatti passi avanti. Dobbiamo intendere questo percorso come una dichiarazione di resa? Che non ci sia futuro per una sanità pubblica efficiente e in grado di garantire le prestazioni?

 

Se è così, la CGIL, la FP e lo SPI della CGIL, in nome delle tante battaglie fatte per conquistare un servizio sanitario nazionale universale e pubblico che deve vedere nella sanità privata solo un elemento di integrazione e non di sostituzione della sanità pubblica, in modo da rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini, manifesteranno la loro contrarietà per difendere il diritto alla salute di tutti i cittadini. La scelta di consegnare esclusivamente al privato la gestione delle liste d’attesa non fa altro che alimentare il gioco di chi il sistema pubblico lo vuole smantellare, anche attraverso la leva dell’autonomia differenziata, e noi non lo possiamo accettare. Per questo ci rivolgiamo anche ai partiti di maggioranza in Regione, al PD la cui segretaria nazionale sta conducendo una campagna meritoria per la difesa della sanità pubblica, per rivedere le scelte effettuate aprendo anche al coinvolgimento delle aziende sanitarie pubbliche. Ci aspettiamo segnali coerenti e un cambio di passo sulla strada del potenziamento a partire da un piano adeguato di assunzioni.