Una campagna in contro il lavoro nero e per i diritti contrattuali dal titolo “Ci mettiamo le tende”, che rilancia quella ideata a livello nazionale. E’ l’iniziativa promossa dalla Flai Cgil pugliese per la stagione estiva delle grandi raccolte, che insisterà su quattro temi: lotta al caporalato, rispetto dei contratti, superamento dei ghetti e politiche di accoglienza. Tre le province interessate, le stesse dove più forte è la presenza di migranti nei mesi che vanno da luglio a settembre, le stesse interessate dal protocollo sperimentale sottoscritto da Cgil Cisl Uil con Ministero dell’Interno, dell’Agricoltura e del Lavoro. “Intendiamo accentuare la nostra presenza sul territorio, presidiarlo, incontrare i lavoratori nelle aziende agricole, informare sui loro diritti, coinvolgere le istituzioni”, spiega Giuseppe Deleonardis, segretario generale della Flai regionale.
Foggia, Bari e Lecce le province coinvolte, “ma ovviamente l’impegno della categoria in questi mesi non sarà minore nelle altre tre realtà territoriali”. Una “sindacato di strada” che presidierà le campagne la mattina e la sera proporrà nei grandi centri agricoli momenti di riflessione pubblica, con dibattiti, convegni, anche iniziative culturali. “In Puglia ogni anno sono decine di migliaia di lavoratori e le lavoratrici stagionali impegnati nella raccolta del pomodoro, dell’uva, dei meloni, con tutti le distorsioni del mercato del lavoro connesse, le illegalità note, le tragedie che speriamo non dover più rivivere – commenta Deleonardis -. Ora è arrivato il momento che gli impegni presi dalle istituzioni, a partire dal protocollo sperimentale a quello che sarà firmato in Regione, diventino atti concreti. Così come continuiamo a rivendicare la veloce approvazione del Ddl 2217 in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento in agricoltura, nel quale chiediamo siano previsti tra le altre cose la confisca dei beni e dei prodotti connesso ai reati di sfruttamento e la previsione dell’applicazione dei contratti quale requisito per le aziende che intendono aderire alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, predisposta dal Ministero”.