Collocamento pubblico contro caporali e sfruttamento, le proposte di Cgil e Flai ai parlamentari pugliesi

Rappresentanti della Flai (Federazione lavoratori agroIndustria) e della Cgil Puglia hanno incontrato oggi a Bari alcuni parlamentari pugliesi per rilanciare a livello nazionale la proposta di collocamento pubblico, mutuata da esperienze positive maturate in alcune regioni, proprio come la legge pugliese 28/2006.

 

All'incontro hanno partecipato il segretario Generale della Cgil Puglia, Gianni Forte, ed i parlamentari Teresa Bellanova (Pd), Antonio Distaso (Pdl), Dario Stefano (Sel) e Nicola Fratoianni (Sel). ''Ancora oggi chi fa intermediazione di manodopera è il 'caporale' e le dimensioni del fenomeno - ha spiegato Mauro Macchiesi, segretario nazionale di Flai Cgil - sono così diffuse che nei campi lo sfruttamento è quotidiano. Nelle prossime settimane presenteremo una proposta di legge ritenendo che in uno Stato basato sulla civiltà del lavoro non si possa assistere a centinaia di migliaia di lavoratori sfruttati''.

 

Secondo i dati del Ministero del lavoro il 90 per cento dei lavoratori hanno irregolarità al momento delle assunzioni e di questi il 67 per cento dà  vita a maxi evasioni contributive. E' quindi necessaria ''una norma che stabilisca procedure perché il pubblico sia in grado di controllare. Presentiamo l'iniziativa 'Sgombriamo il campo' ad inizio legislatura ritenendo che i tempi siano strettissimi. Prima si fa, meglio è''. ''La liberalizzazione del collocamento ha contribuito - ha aggiunto Giuseppe Deleonardis, segretario generale Flai Puglia - alla crescita dei fenomeni d'illegalità diffusa e d'assenza di regole e diritti nelle campagne. A livello nazionale oltre 400mila lavoratori sono vittime dei fenomeni di intermediazione illecita di manodopera, caporalato e riduzione in schiavitù”.

 

In Puglia questi fenomeni coinvolgono oltre 40mila lavoratori in nero, prevalentemente immigrati, e oltre 60mila lavoratori 'in grigio' (pugliesi e immigrati) a cui si registrano parzialmente le giornate lavorative. ''Allo sfruttamento - è stato anche sottolineato - non sono estranee le aziende agricole. Siamo convinti che le esperienze maturate in Puglia (liste di prenotazione, incentivi alle imprese e sottocommissione agricola regionale) siano il punto di partenza per costruire a livello nazionale una nuova legislazione in materia di collocamento che rilanci il ruolo pubblico''.

 

(Fonte: Ansa)