Dipendenti e sistema di monitoraggio di difesa integrata per le colture agricole bloccati da una Legge regionale approvata ma ancora non attuata
La legge c’è ma i lavoratori dei Consorzi di Difesa pugliesi restano senza stipendio. Sono oltre 40 i dipendenti che non ricevono stipendio o che sono senza lavoro. Il sistema di monitoraggio fitosanitario, che dovrebbe garantire alle aziende agricole la necessaria informazione per mettere in atto l’agricoltura “sostenibile” prevista dal D. Lgs. 150/21012 e dal Piano di Azione Nazionale, rischia di bloccarsi in modo definitivo.
Il segretario generale della FLAI CGIL Puglia Antonio Gagliardi ribadisce con forza che il 31 luglio, nell’ultima riunione prima della pausa estiva dell’assise regionale, il Consiglio ha votato all’unanimità la Legge Regionale n. 33 “Nuove norme in materia di difesa attiva delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche e fitosanitarie”. La legge, approvata con carattere di urgenza per via dell’obbligo per la Regione Puglia di adeguarsi a quanto previsto dal decreto legislativo 150 che impone ad ogni regione italiana di dotarsi di un sistema informativo e di monitoraggio che sostenga le aziende agricole nel mettere in atto la difesa integrata delle colture e indirizzarle verso l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
La stessa legge prevede che le funzioni e le competenze siano trasferite presso l’agenzia regionale per le attività idraulico-forestali ARIF e, con esse, i dipendenti dei Consorzi di Difesa pugliesi, che da oltre 25 anni svolgono su affidamento della stessa Regione l’attività istituzionale di monitoraggio agrometeorologico e difesa integrata delle colture agrarie, ossia l’attività che oggi è diventata obbligatoria con il decreto legislativo 150/2012, in ciò supportati dalla rete di rilevamento Agrometeorologico costituita da ben 94 stazioni dislocate in maniera scientifica su tutto territorio pugliese.
Ma adesso qualcosa si è arenato. Vi sono problemi sull’attuazione della Legge per via di un’osservazione eccepita dal Ministero dell’Economia e Finanze su uno dei nove articoli della legge, quello che riguarda proprio il personale. Occorre quindi che il Consiglio Regionale vi apporti le necessarie modifiche, per evitare che la ventilata impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri allunghi i tempi rendendo vani gli sforzi dell’Assessore di Gioia, della FLAI CGIL e di quanti in Consiglio regionale si sono impegnati senza risparmiarsi per risolvere la questione.
Ad oggi quindi esiste una legge che di fatto toglie le funzioni ai Consorzi di Difesa, ma non le ha ancora trasferite ad ARIF, pertanto ci sono i dipendenti che restano senza una collocazione certa, ma soprattutto senza stipendi, in alcuni casi da oltre venti mesi!
La questione ritorna dunque nelle mani del Consiglio Regionale che all’unanimità si era espresso a favore della legge, data la sua importanza per l’agricoltura Regionale. Va sanata una situazione che ha del paradossale: i Consorzi non riescono più ad espletare le attività fondamentali anche a causa di una miopia organizzativa di chi li dirige; scelte sbagliate hanno addirittura determinato la chiusura del Consorzio provinciale di Bari e la paralisi di quello della provincia di Taranto.
La FLAI CGIL, che rappresenta i lavoratori dei Consorzi di Difesa, annuncia azioni di lotta se non si risolverà la questione in tempi brevi.