Cordoglio di Cgil Puglia e CdL Foggia per la scomparsa di Peppino Iannone

Figura di primo piano di dirigente sindacale e politico in Puglia e nel Mezzogiorno. Fu segretario generale della Federbraccianti e della Cgil regionale e senatore del Pci per due legislature

 

La Cgil Puglia e la Camera del Lavoro di Foggia esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Peppino Iannone, grande dirigente sindacale e politico, storica figura del movimento delle lotte bracciantili in terra dauna e nel Mezzogiorno, sempre attento alle questioni dello sviluppo del Sud, della condizione del lavoro, con uno sguardo sempre proteso alle giovani generazioni.

Classe 1929, nativo di San Nicandro Garganico, fu bracciante agricolo fin da piccolo per dare sostegno alla famiglia. Una storia simile a quella di tante e tanti nella Capitanata che attraversa le difficoltà del periodo fascista e fa i conti poi con le distruzioni della guerra in cui viene catapultato il Paese per follia del regime . Dopo la Liberazione è protagonista delle lotte per l’occupazione delle terre incolte e per l'assegnazione ai braccianti nella zona garganica.

Così inizia il suo impegno sindacale, che lo porterà a capo della Federbraccianti provinciale e regionale, poi alla guida della Cgil Puglia. Nel 1983 è candidato ed eletto al Senato nelle fila del Partito Comunista. Riconfermato nel 1987. Si impegna in Parlamento per lo sviluppo del Mezzogiorno, per l’innovazione del suo sistema agricolo. Da bracciante autodidatta si ritrova a lavorare in Commissione Lavoro, ascoltato e rispettato proprio per la sua esperienza e capacità di analisi della condizione del lavoro bracciantile, fianco a fianco con personalità quali Luciano Lama e Gino Giugni.

“Con Peppino – affermano Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil Puglia, e Gianni Palma, segretario generale della Camera del Lavoro di Foggia – perdiamo una delle figure più rilevanti della storia del movimento politico e sindacale non solo in Capitanata e Puglia ma dell’intero Mezzogiorno. La sua biografia si sovrappone a quella di tante donne e tanti uomini che in questi territori si sono battuti per l’emancipazione e la dignità del lavoro, sempre dalla parte dei più umili, ma con la capacità di uno sguardo prospettico tipica dei grandi dirigenti. Umile e generoso, amatissimo dai lavoratori e dalle lavoratrici, anche negli ultimi anni benché limitasse le uscite pubbliche per le sue condizioni di salute, non ha mai smesso di leggere e offrirci le sue analisi. Come avvenuto nel video a lui dedicato dalla Cgil Puglia, un’intervista che ha aperto i lavori del congresso regionale nel 2018. La sua è una di quelle storie da tramandare, spesa per ideali universali di giustizia sociale e uguaglianza, di integrità morale e coerenza valoriale, vicenda umana e politica che deve essere bussola per ogni dirigente della nostra organizzazione. Ciao Peppino, chi ha compagni non muore mai”.