Il problema della sicurezza di studentesse e studenti non riguarda solo l’ambiente scolastico in sé, ma anche tutto ciò che ruota attorno al mondo della scuola, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione del sistema degli spostamenti quotidiani più volte definito come l’anello debole dell'intero meccanismo.
Tale debolezza è riemersa pienamente in occasione del tavolo convocato dalla Prefettura di Bari sul problema del trasporto intercomunale degli studenti delle scuole superiori della provincia di Bari visto che, in linea con quanto accaduto anche nelle altre prefetture pugliesi, ancora una volta si è svolto senza il coinvolgimento e la partecipazione delle scuole e delle organizzazioni sindacali.
E, ancora una volta, questa assenza si è avvertita negli esiti affatto esaltanti dell’incontro di Bari che ha avallato l’introduzione del doppio turno di ingresso degli studenti nella misura del 75% al primo turno (con ingresso alle 8,00) e del 25% al secondo turno (con ingresso alle 9,40).
Al netto del fatto che decisioni delicate come queste vengano prese scavalcando sistematicamente gli organi collegiali e le comunità scolastiche in generale, si tratta di una scelta che crea, anche a fronte dell’esiguità della percentuale sul secondo turno, più problemi di quanti intenda risolverne.
Innanzitutto si penalizzano gli studenti che entreranno a scuola al secondo turno. Al momento non si comprende se l’ingresso al secondo turno sarà a turnazione o coinvolgerà sempre gli stessi gruppi classe, con quali criteri si sceglieranno le classi che dovranno effettuare il doppio turno, se vi sarà una ripartizione tra il biennio (che ha mediamente meno ore del triennio) e il triennio, se vi saranno accordi tra le scuole di uno stesso distretto o se ogni istituzione si muoverà autonomamente, se si organizzeranno le corse per tipologie di scuola con orari coincidenti oppure no. Altrettanto incomprensibile appare la scelta di percentuali di suddivisione dei turni così sbilanciata.
Qualunque siano le risposte, la soluzione annunciata scarica per l’ennesima volta sulle scuole responsabilità e decisioni che dovrebbero trovare una soluzione adeguata su un piano politico prima che scolastico.
Infine ciò che osserviamo, con grande amarezza, è che, nonostante le continue richieste della FLC CGIL Puglia di avviare sin dall’inizio dell’estate una fase di programmazione seria e approfondita, ancora una volta le decisioni sono state prese a pochissimi giorni dall’inizio delle lezioni andando a stravolgere il lavoro di pianificazione avviato dalle scuole già da diverse settimane.
Siamo consapevoli che le responsabilità non ricadono solo sul sistema dei trasporti locali e che è mancata anche una politica di coordinamento a cominciare dal livello nazionale e, in subordine, regionale, ma oggi serve un trasporto pubblico sempre più flessibile nella sua offerta, così da soddisfare a pieno le esigenze di un’utenza oggi orientata all’uso del mezzo privato, sia per la paura del rischio contagi, sia per le riduzioni del servizio in atto.