Emergenza casa in Puglia, Cgil e Sunia: 10mila sfratti in tre anni e 25mila richieste per alloggi pubblici

Un disagio abitativo allarmante, oltre 50mila domande di contributo per i fitti e 25mila domande di richiesta di alloggio pubblico. A questo si somma il dramma delle 3mila istanze di sfratto che ogni anno emettono i tribunali. E’ quanto denunciano Cgil e Sunia Puglia, richiamando la Regione e i Comuni a intervenire con urgenza.

I DATI. Preoccupante il quadro fornito dal Sunia, soprattutto sul versante degli sfratti. La crescente recessione, la crisi reddituale, l’aumento del numero di cassintegrati e licenziati, fa salire il numero dei cosiddetti incapienti, che si ritrovano a non poter soddisfare con puntualità ai canoni locativi, una morosità che è la principale causa delle ingiunzioni emesse dalla giustizia. Nel 2014 sono stati 3.056 i provvedimenti di sfratto per morosità su un totale di 3.283. La provincia dove si registra il maggior numero è quella di Bari, 1.359. Quindi la Bat con 550, Taranto (494), Foggia (489), Lecce (295), Brindisi (96). Negli ultimi tre anni i provvedimenti di sfratto per morosità sono stati il 90% del totale.

Le richieste di esecuzione sempre nel 2015 sono state 2.356, quelle eseguite 779. Di queste 241 a Lecce, 178 a Bari, 153 nella BAt, 127 a Foggia e 80 a Brindisi.

UNA SVEGLIA AI COMUNI. Per Antonella Morga, segretaria della Cgil pugliese, “pur in presenza di un programma regionale che spinge verso un’idea di politiche abitative coerenti con le emergenze sociali, denunciamo un gap enorme con le azione che dovrebbero mettere in campo le amministrazioni comunali”. Nelle prossime settimana la Regione provvederà a ripartire 1,5 milioni di euro tra i 70 comuni ad alta tensione abitativa, da destinare proprio a famiglie sfrattate per morosità incolpevole che rinnovano il contratto a canone agevolato. “Qual è il Comune in grado di gestire l’avviso pubblico a sportello in maniera celere? A nostro parre nessuno, perché nessuno si è attrezzato con l’attivazione delle agenzie per le locazioni”, ricorda Morga.”Così non ci sono tavoli di confronto permanente con i soggetti sociali a partire dal sindacato. La Cgil ha una piattaforma nazionale, regionale e comunale sulla casa, le istituzioni ci mettano nelle condizioni di dare il nostro contributo per affrontare una così grave emergenza”.

SUNIA: CENSIRE IL DISAGIO. Non risparmia critiche nemmeno il segretario regionale del Sindacato degli inquilini e assegnatari. “Alcuni Comuni hanno impegnato risorse ma senza rendicontare la spesa, e comunque poche le risorse che sono state spese. La verità è che al di là dei numeri sugli sfratti e le richieste avanzate ai Comuni, andrebbe fatto un serio lavoro di censimento del disagio abitativo, perché non può far testo solo chi ha il coraggio e la forza di fare la fila dietro la porta dei vari assessorati”. Lamenta, il Sunia, anche una certa farraginosità delle procedure previste dalla legge: “Gli sfrattati per finita locazione nei 70 comuni ad alta tensione abitativa della Puglia possono usufruire della sospensione dello sfratto per 120 giorni, al fine di consentire il passaggio da casa a casa. Così dice la norma del mille proroghe pubblicata il 28 febbraio scorso. La famiglia disagiata economicamente deve cioè presentare istanza al Giudice delle esecuzioni, spendere dei soldi, senza avere la garanzia del  passaggio da casa a casa in 4 mesi. Quale Comune è in grado di garantire ciò? Nessuno comune in Puglia, ma crediamo in Italia”, afferma Zambetti. Da qui l’invito alle famiglie sfrattate a rivolgersi presso le strutture di Cgil e Sunia, “per compilare la domanda da inviare al Comune per chiedere l’assegnazione di un alloggio o il passaggio da casa a casa privata con un nuovo contratto agevolato”.

LINK - L'INCHIESTA DI CGILPUGLIA.IT SULL'EMERGENZA ABITATIVA REALIZZATA NEL 2013