Il territorio è un bene pubblico, di tutti, e deve essere tutelato, mantenuto e valorizzato come risorsa pubblica di interesse strategico. L’investimento pubblico e privato su questi beni comuni può generare valore aggiunto e occupazione.
Partendo da questa idea, espressa e approfondita nel Piano del Lavoro, la Cgil Lecce sente di dover intervenire, come parte di questo territorio e della sua comunità, sul tema dell’erosione delle coste che sta in queste settimane scuotendo l’opinione pubblica a seguito dei divieti imposti dalle autorità portuali.
Fermo restando che la sicurezza dei cittadini e dei turisti è questione fondamentale, critichiamo tuttavia le modalità e la tempistica con cui si interviene su queste criticità.
Il turismo viene spesso tirato in ballo come settore che, nel suo insieme (dal paesaggio, ai servizi, dalle strutture ricettive ai collegamenti), potrebbe fare da leva per la ripresa dell’economia del territorio. È una chance che possiamo darci, se si utilizzano però dei criteri seri che costruiscano un’industria del turismo di qualità in questo territorio.
Convinti di questo, oltre un anno fa, la Cgil aveva lanciato una piattaforma di proposta e analisi sul turismo nel Salento, sottoponendola all’attenzione di tutti i soggetti istituzionali del territorio. Le risposte sono state purtroppo poche e vaghe.
Tra le proposte contenute in quella piattaforma c’erano: la richiesta di apertura di un tavolo permanente sulla Governance del settore turistico nel Salento che desse voce alle esigenze degli addetti ai lavori e mettesse il lavoro al centro delle politiche di settore, partendo dalla tutela del territorio e dalle opportunità da esso offerte e spesso non messe a frutto; un Tavolo di Concertazione per avviare un confronto sulla stagionalità.
Siamo infatti dell’idea che, accanto all’ottimo lavoro di promozione che in questi anni è stato fatto dalla Puglia, producendo un incremento delle presenze e degli arrivi, non sia stato ancora affrontato seriamente il nodo “programmazione” che possa avere, al primo punto, una pianificazione dal basso, partendo dai livelli comunali – amministrazioni e cittadinanza -, degli interventi sul territorio.
Non possiamo pensare che si possa costruire un’industria del turismo continuando a subire interventi emergenziali e intempestivi come quelli che si stanno verificando in queste settimane sulle coste.
Purtroppo, anche in presenza di risorse (programmazione fondi strutturali 2007-13 e 2014-20), ci si scontra spesso con l’incapacità delle amministrazioni comunali a richiedere questi strumenti.
La tutela e la valorizzazione delle nostre coste, del paesaggio e una pianificazione degli interventi sono indispensabili per il nostro territorio, soprattutto in una fase così delicata, in cui il rischio di svendita del territorio e della sua salute è dietro l’angolo.
Chiediamo pertanto un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni. Ognuno faccia la propria parte, in un’azione propositiva nell’interesse del territorio.