Una nostra iscritta mi ha inviato, orgogliosa ed emozionata, l’immagine del disegno che il suo nipotino le ha regalato in occasione della Festa dei nonni, che si celebra oggi nel nostro Paese. Questo disegno, fatto da un bambino di 5 anni, raffigura due famosi supereroi, uomo e donna, ma con occhiali e capelli bianchi. Per questo bambino, come per milioni di famiglie, i nonni sono figure indispensabili, senza la cui forza, energia e valore sarebbe impossibile andare avanti: due supereroi, per l’appunto.
Nel tempo di questa grave crisi economica, sociale ed etica, i nonni hanno rappresentato un punto di riferimento e di sostegno per figli e nipoti che hanno perso il lavoro o che non vedono più prospettive. Veri e propri pilastri in un Paese in cui la disoccupazione giovanile ha sforato il 40%, in cui con dolore vediamo figli e nipoti abbandonare il percorso scolastico perché non si ha più fiducia nel futuro. Mai così tanti giovani nell’Italia industrializzata si sono trovati di fronte a una tale difficoltà a entrare nel mercato del lavoro.
Speranze svanite per le giovani generazioni e speranze tradite per gli anziani che hanno lottato e lavorato duramente nei decenni scorsi per risollevare la situazione di questo Paese e che oggi vengono trattati come un peso, quasi beneficiari passivi di un welfare non più sostenibile. La popolazione anziana continua invece ad essere fortemente penalizzata con il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumento di tasse, imposte e tariffe e con i tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni e Comuni.
In questa giornata speciale, rivolgo un augurio sentito e un accorato ringraziamento ai nonni e alle nonne della nostra regione, a tutti gli iscritti ed iscritte che con coraggio affrontano le mille difficoltà del quotidiano.
Per loro lo Spi Cgil si batte ogni giorno e chiede a questo Paese di cambiare rotta. I pensionati in tutti questi anni hanno contribuito in maniera determinante alle manovre di risanamento dei conti pubblici, oggi hanno bisogno di un segnale forte per restituire la fiducia nelle istituzioni che purtroppo stanno perdendo.
I pensionati e le pensionate di questo Paese sono già in stato di agitazione e se la loro voce resterà ancora una volta inascoltata, si preannuncia una intensa stagione di mobilitazione unitaria.