Flai e Cgil Bari su inchiesta caporalato: bene azione repressiva ma applicare in toto Legge 199

“Ancora una volta emerge dalle inchieste un sistema organizzato di caporalato che coinvolge le imprese di un settore strategico per l’economia qual è quello agricolo. Ci avviciniamo all’ennesima stagione dei grandi raccolti e pochi passi in avanti sono stati fatti sulla piena appliczione della legge 199 che funziona solo nell'approccio repressivo”. È quanto affermano in una nota congiunta la segretaria generale della Flai Cgil di Bari, Anna Lepore, e il segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana, Domenico Ficco, a margine dell’inchiesta “Caporalis” che ha portato a due arresti e dodici indagati.

“Da sempre rivendichiamo interventi complessivi che insistono su accoglienza, intermediazione e trasporti che sono gli ambiti su cui è costruito il potere dei caporali. Vanno attivati tavoli di confronto con la prefettura per potenziare i centri per l'impiego e per capire lo stato di avanzamento dei progetti di superamento dei ghetti finanziati dal Pnrr. A lavoratrici e lavoratori chiediamo di denunciare, si rivolgersi alle nostre sedi per avere assistenza e tutela individuale e collettiva. Ma serve anche una piena assunzione di responsabilità del sistema delle imprese che non può pensare di continuare a stare nel mercato comprimendo diritti e salari, sfruttando, riducendo in schiavitù. Ed è compito soprattutto di quelle imprese sane che lavorano nella legalità e nel rispetto dei contratti, che sono tante e subiscono questa forma di dumping, a doversi attivare per non essere associate a figure che di imprenditoriale non hanno nulla".