Il 12 dicembre "Lavoratori, giovani, disoccupati e pensionati in piazza a difesa dignità  lavoro da immobilismo Governo”

Lo sciopero generale di Cgil e Uil si snoderà in tutta la Puglia, provincia per provincia, con cortei e comizi che chiuderanno una fase di dialogo con i lavoratori e con coloro i quali, purtroppo, un lavoro non ce l’hanno o lo hanno perso, contraddistinta da assemblee nei posti di lavoro e iniziative in tutti i centri cittadini, ma allo stesso tempo “aprirà un percorso di lotta  caratterizzato da una mentalità propositiva – spiegano Gianni Forte, Segretario Generale della Cgil Puglia e Aldo Pugliese, Segretario Generale della Uil di Puglia – al fianco di chi, più di tutti, sta pagando lo scotto della crisi e dell’immobilità del Governo, ovvero lavoratori, nuove generazioni e pensionati”.

“La giornata del 12 – afferma Forte - da voce a quella parte di Paese che non si rassegna. Ci aspettavamo un atteggiamento più netto nei confronti delle politiche europee per determinare un cambiamento vero. E invece sia il Job's Act sia la Legge di Stabilità non guardano al Mezzogiorno. Viene destrutturato il lavoro togliendo diritti. I tre miliardi e mezzo utilizzati per finanziare l'incentivazione all'assunzione, sono stati presi dal Fondo di Coesione: si tratta di un ulteriore esproprio di risorse al Mezzogiorno per spalmarli sull'interesse generale del Paese. Si tolgono 4 miliardi alle Regioni, un taglio di circa 300 milioni di euro che si abbatterà solo sul sistema sanitario che già negli ultimi anni ha scontato un piano di rientro fatto di lacrime e sangue. Non c'è nessuna misura finalizzata a intervenire sui nodi strutturali. Da questa crisi non si esce nemmeno con gli 80 euro dati al lavoratori con i redditi più bassi. Servono misure più radicali: il Paese deve ricominciare ad investire e a creare lavoro altrimenti non si esce dalla crisi. Il 2015 deve essere l'anno in cui si deve ricominciare a spendere sui fondi strutturali. Se il Governo pensa di poter fare a meno del sindacato si sbaglia”.

“L’Italia è diventata un Paese che umilia i propri cittadini e lavoratori, come emerso dal rapporto Censis: il 68% della popolazione attiva italiana ha addirittura paura di finire in stato di povertà, roba da dopoguerra, più che ovvio se si considera che attualmente il 16% della popolazione (circa 10 milioni di persone) vive in uno stato di povertà relativa e il 6% in povertà assoluta. Questo è un Paese che ha risorse disponibili, ma che è incapace di attivarle per stimolare l’economia, i consumi, la produzione e il mercato occupazionale, ovvero quelle che in ogni dove sarebbero priorità imprescindibili e indissolubili. In Puglia, peggio che andar di notte: 300mila disoccupati e 137 posti di lavoro persi ogni giorno sono dati che inquietano. Numeri da crisi nera, con un Governo che, oltre gli spot, si sta dimostrando inadeguato a trovare soluzioni plausibili, fin troppo debole per l’arduo compito a cui è chiamato, come dimostra la Legge di Stabilità pasticciata e priva di segnali di coraggio”.

“Siamo convinti – chiosano i due Segretari regionali di Cgil e Uil – che i cittadini, i lavoratori, i giovani, i disoccupati e i pensionati pugliesi aderiranno numerosi allo sciopero del 12: per sperare in un futuro migliore bisogna far sentire la propria voce con determinazione, per stimolare un deciso cambio di rotta, prima che sia troppo tardi”.