Tra le linee in discussione nella predisposizione del Decreto “del Fare” da parte del Governo nazionale è emersa l’esplicita volontà di predisporre l’ennesimo, ulteriore taglio ai fondi destinati ai servizi di pulizia e accessori negli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado.
Negli ultimi anni questi fondi sono già stati fortemente ridotti, passando da oltre 550 milioni a 390 milioni di euro, e questo ha inciso in modo grave sul reddito già esiguo di circa 21.000 lavoratrici e lavoratori Ex Lsu e c. d. Appalti Storici oggi occupati, in Italia, in queste realtà, 925 solo in provincia di Lecce. Reddito che non supera le ottocento euro al mese e che, con ulteriori tagli, farebbe scivolare le famiglie sotto la soglia di povertà. Infatti si è già dovuto ricorrere in modo sostanzioso al loro sostegno attraverso l’attivazione di ammortizzatori sociali in deroga.
Tenuto conto dell'approssimarsi dell'assegnazione degli appalti dei servizi negli istituti scolastici, queste organizzazioni sindacali evidenziano inoltre che nelle attività risultano attualmente occupati sia lavoratori Ex LSU, in attuazione di quanto disposto dalle norme in materia di stabilizzazione del personale LSU presso tutte le istituzioni scolastiche, così come contemplato dal Decreto Interministeriale n. 65 del 20 aprile 2001, sia lavoratori dei c.d. “Appalti Storici ” in carico al Miur a seguito dell'entrata in vigore della legge 3/5/1999 n. 124.
Il progetto sociale condiviso nel 2001 con il MIUR e altri Ministeri interessati ha permesso a 28.000 lavoratori di essere stabilizzati dopo anni di precariato nella pubblica amministrazione o come Lavoratori Socialmente Utili, che hanno sostato per decenni in cassa integrazione o nelle liste di mobilità, e di dare risposta alle scuole che per effetto del congelamento delle assunzioni avevano gli accantonamenti delle risorse ma non potevano acquisire personale per svolgere servizi di pulizia e ausiliari.
Ulteriori tagli ai servizi determinerebbero una ricaduta sociale gravissima sull’occupazione e sul reddito dei lavoratori addetti e creerebbero danni importanti al funzionamento di molti istituti e al mantenimento dell’igiene e alla sicurezza di locali frequentati da alunni, docenti e personale scolastico.
Durante l’incontro al MIUR, lo scorso 19 giugno, inoltre, le aziende interessate hanno dichiarato l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti dell’appalto pulizie. Decisione che nel Salento, già gravemente provato dalla crisi occupazionale ed economica, potrebbe determinare pesanti conseguenze per 925 famiglie.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, ritenendo tutto ciò inaccettabile, proclamano per la giornata di mercoledì 3 luglio una manifestazione a Lecce con un sit-in davanti alla Prefettura, a partire dalle ore 9.30.
Alla manifestazione provinciale seguirà una grande manifestazione nazionale programmata per sabato 8 luglio alle ore 10 presso il MIUR a Roma.
Organizziamoci e partecipiamo numerosi per difendere l’occupazione e il reddito.
Valentina Fragassi – Filcams Cgil LecceCarmela Tarantini – Fisascat CislPiero Fioretti – Uiltucs Uil