Legge contro caporalato, Gesmundo: approvare in tempi brevi alla Camera. Regione acceleri su protocollo sperimentale

Una legge che arriva in ritardo ma è un segnale positivo di attenzione al mondo del lavoro in agricoltura e alle sue dinamiche illegali, e che accoglie alcune indicazioni del sindacato. Ora occorre che il ddl venga approvato quanto prima anche alla Camera.

E’ il commento del segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, al passaggio in Senato del testo di iniziativa governativa che affronta il tema del caporalato e dello sfruttamento del lavoro nel settore agroalimentare. Accogliendo le nostre istanze – prosegue Gesmundo – si introduce la responsabilità per le imprese che si rendono complici dei caporali e sfrutta i lavoratori. Abbiamo sempre chiesto strumenti di contrasto e repressione più forti perché non passasse un'idea di impunità. Colpendo le aziende anche nei patrimoni, soprattutto quelle destinatarie di risorse pubbliche. Grazie al lavoro e alle denunce della Cgil e della Flai è stato possibile far emergere vicende gravi che sarebbero altrimenti passate sotto silenzio. Così come le lotte ultra decennali del sindacato hanno portato a strumenti operativi dagli indici di congruità alle liste di prenotazione. L’agroalimentare è un pezzo importante dell'economia italiana e pugliese e non possiamo lasciarla in mano alle mafie. Nel 2015 ha segnato un + 8,59% della produzione lorda vendibile che supera i 3 miliardi di valore. Ma assieme va difesa la dignità e la salute di chi lavora. Allora occorre accelerare – ci rivolgiamo alla Regione Puglia - anche sulle norme del protocollo sperimentale per affrontare la non più prorogabile questione dell'accoglienza. Questa deve essere l'ultima estate dei ghetti. Non devono essere più tollerati ma vanno preparate condizioni per offrire alternative dignitose.