Massimo Di Cesare eletto nuovo segretario generale della Camera del Lavoro. Succede ad Antonio Macchia

L’assemblea generale della Cgil di Brindisi ha eletto oggi Massimo Di Cesare nuovo segretario generale della Camera del Lavoro. 59 anni, ha una storia di militanza e dirigenza nella Cgil. Gli ultimi incarichi a livello regionale lo hanno visto prima amministratore delegato del Caaf Cgil Puglia, poi presidente del Consiglio di amministrazione. Succede ad Antonio Macchia, al quale è andato il saluto della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, “per il lavoro svolto in questi anni difficili, in un territorio colpito da crisi produttive e vertenze ma che ha straordinarie opportunità di riprendere la strada dello sviluppo seguendo logiche di sostenibilità sociale ed ambientale”. Per Macchia l’impegno in Cgil proseguirà alla guida dell’Alpaa Puglia, l'Associazione sindacale di rappresentanza dei Lavoratori Produttori Agroalimentari e Ambientali, ossia delle cosiddette “figure miste” molto diffuse nella nostra regione, non assimilabili alle imprese agricole, ma che oltre a essere lavoratori subordinati, autonomi, pensionati o disoccupati, sono contestualmente proprietari o conducono in proprio piccoli appezzamenti di terreno svolgendo così piccole attività autonome in campo agricolo, della trasformazione dei prodotti agricoli, della silvicoltura, della cura dell'ambiente e della pesca.

Nella sua relazione Di Cesare ha indicato come strategico il sostegno e rilancio delle Camere del lavoro comunali e le Leghe dei pensionati e dei braccianti, e allo stesso tempo il presidio di tutti i luoghi di lavoro svolgendo quella funzione tesa a riconquistare dignità nel lavoro a partire dai salari”. Elencando emergenze e opportunità del territorio, dal comparto dell’agroindustria all’edilizia, dal settore turistico alle questioni ambientali legate alla presenza della Centrale, dalle opportunità di sviluppo legate al porto alla presenza di Leonardo, fino alle prospettive legate alla produzione dell’idrogeno verde, Di Cesare ha sottolineato come “abbiamo davanti a noi un grande lavoro da svolgere per modificare le condizioni materiali di chi vive di lavoro e pensioni, di chi un lavoro lo cerca, le persone più fragili che sono esposte a disagio sociale anche a fronte di un arretramento delle tutele pubbliche”.

Nelle conclusioni Gigia Bucci ha ricordato le mobilitazioni che vedono in campo la Cgil, per contrastare le scelte del Governo in materia di politiche economiche e sociali. “Dallo sciopero delle categorie metalmeccaniche di Cgil Cisl Uil del settore auto motive alla mobilitazione delle categorie del pubblico impiego di Cgil e Uil a difesa dei settori pubblici e del sistema sanitario nazionale. Così come saremo in piazza per la Pace il 26 ottobre e a fine mese si mobiliteranno i pensionati. C’è un Paese reale che non si rassegna al declino contro un esecutivo che si affida solo a misure spot e lavora invece a manovre economiche che non restituiscono nulla a chi vive di salari e pensioni, non creano condizioni di sviluppo, non toccano rendite speculative e grandi patrimoni. La strada della Cgil è quella del coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati e pensionate, dei giovani, dell’ascolto e del dialogo con le persone, che hanno bisogno di essere coinvolte. E per fare questo i territori, le Camere del lavoro sono il nostro presidio più importante, luoghi di contrattazione, di democrazia, di partecipazione, di elaborazione politica”.