“Oltre al cordoglio che va alla famiglia del lavoratore deceduto mentre cercava di salvare vite umane e allo stesso Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, vogliamo esprimere anche rabbia, dolore e incredulità per il ripetersi di questi tragici eventi”. È quanto affermano in una nota congiunta le segreterie della Cgil Puglia e della Funzione Pubblica della Cgil regionale, a seguito del decessi avvenuto ieri in servizio in provincia di Foggia del capo reparto dei Vigili del Fuoco, Antonio Ciccorelli.
“Ci ritroviamo ad esprimere lo stesso sgomento e interventi concreti a distanza di due mesi da un altro tragico evento accaduto a Nova Siri, in provincia di Matera, nel quale hanno perso la vita due vigili, due lavoratori che a fine turno avrebbero voluto tornare dai propri affetti e non finire la propria esistenza ricordati come eroi”.
Negli ultimi anni, ricordano Cgil e Fp Cgil pugliesi, “più e più volte abbiamo chiesto al Ministro, all'Amministrazione ed ai Prefetti, interventi urgenti in materia di assunzioni, sull’urgente bisogno di questo territorio di ricevere personale e mezzi per garantire la tutela della salute e della sicurezza al personale, ricevendo solo briciole”.
Tali richieste non sono un capriccio “ma sono il frutto di una presa di coscienza di come stanno le cose, dei rischi che si corrono ad operare in queste condizioni, sono il frutto della raccolta delle problematiche espresse dai Vigili del Fuoco della Puglia”.
E allora quella rabbia “legata al non essere stati ascoltati assieme al dolore, che nasce dal pensare che la famiglia di un vigile del fuoco viva ogni giorno l’angoscia di non vedere tornare a casa il proprio caro o cara. Parliamo di personale che è costretto a fare turni di dodici ore al giorno. Questo è inacettabile e noi non staremo fermi. Agiremo in maniera tale da pretendere giustizia ove saranno accertate responsabilità”.
“I nostri Vigili del Fuoco e tutti i lavoratori che come loro si dedicano alla sicurezza degli altri, hanno il diritto di tornare dai propri cari, hanno il diritto a vedersi riconosciuto economicamente il loro lavoro, hanno il diritto di non essere chiamati eroi ma di essere rispettati come lavoratori. Basta con il cordoglio e le belle parole che seguono questi eventi, esigiamo rispetto, giustizia, sicurezza”.
Cgil e Fp Cgil di Puglia concludono: “Lo abbiamo già detto, lo abbiamo già scritto: ove necessario metteremo in atto tutte le procedure di agitazione del personale per rendere visibile agli occhi della cittadinanza e di chi ha il potere di intervenire, tutte le incongruenze e i disagi che sono costretti a vivere questi lavoratori”.