Referendum contro autonomia differenziata: tutti a firmare contro una legge che spacca il Paese

È partita lo scorso fine settimana la campagna di raccolta firme per il referendum integralmente abrogativo della legge sulla autonomiadifferenziata, promossa dal Comitato referendario costituito da un vasto schieramento di forze sociali, politiche, associative e della società civile. “Sì all’Italia unita, libera e giusta. Una firma contro l’Autonomia differenziata”, questo lo slogan della mobilitazione che ha preso il via anche in Puglia con banchetti letteralmente presi d'assalto dai cittadini, che temono le ricadute della riforma sugli assetti istituzionali e la qualità della vita nei territori. Un referendum sostenuto da partiti, sindacati e associazioni che anche in piena estate stanno promuovendo presenti in molte città iniziative pubbliche, un impegno straordinario per raccogliere entro settembre le 500.000 firme necessarie.

 

“La legge sulla autonomia differenziata - spiega il Comitato referendario - va abrogata perché spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, condannando il Paese all’irrilevanza politica ed economica anche a livello europeo; aumenterà i divari territoriali; peggiorerà le già insopportabili disuguaglianze sociali a danno di tutta collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne; moltiplicherà la burocrazia, complicando la vita alle imprese”. 

 

Per questo un arco così ampio di realtà propone alle cittadine e ai cittadini di sottoscrivere il referendum, il cui quesito recita: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n.86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?”.

 

“Un vasto schieramento di forze sociali, politiche, del mondo dell’associazionismo, economisti e giuristi, importanti rappresentanti della Chiesa – si sottolinea dal comitato regionale – hanno espresso preoccupazioni circa le ricadute che questo folle disegno di divisione del Paese può avere sull’Italia e soprattutto sui territori e sui cittadini più deboli. Mentre si invoca più Europa, più coesione territoriale e sociale, il Governo delle destre favorisce questa secessione dei ricchi, con un processo di devoluzione su materie fondamentali, dal lavoro all’ambiente, dall’energia alle politiche di sviluppo. Così si indebolisce tutto il Paese. Ora sta ai cittadini, a loro chiediamo di firmare per il referendum che punta ad abrogare questa legge sbagliata e ingiusta”.

 

“Il Mezzogiorno paga un ritardo clamoroso rispetto alle realtà centro-settentrionali in settori fondamentali per la vita delle persone come la sanità, l’istruzione, i trasporti e le infrastrutture. Dal Sud troppi giovani sono costretti ad emigrare in cerca di salari dignitosi o per studiare. L’autonomia differenziata, così come è stata concepita, convoglierebbe più risorse a chi ne ha di più e priverebbe di risorse chi ne ha meno. E non avrebbe altro effetto se non dilatare quelle differenze e quindi le disuguaglianze, in un momento già di grande crisi”.

 

Firma contro l’Autonomia differenziata. Sì all’Italia unita, libera, giusta.