Società partecipate come Sanità Service, denuncia della Funzione Pubblica: odissea permanente

Solo 2 mesi fa' la Corte Costituzionale chiudeva la pagina interpretativa sulla continuità gestionale delle Società partecipate  e sulla tranquillità futura del personale, che dietro l'angolo c'è qualcuno che ritiene che non bisogna mai smettere di infierire.

 

È il caso del D.L.101/2013 che all'art.3, c.4, pone nuovi ed ulteriori problemi alle Società partecipate, nello stabilire che laddove esse rilevino una incidenza delle spese di personale pari o superiore al 50 per cento debbono attivare una procedura di dichiarazione di esubero che può sfociare verso tre soluzioni. La prima è il trasferimento del personale in eccedenza verso altre società partecipate controllate dal medesimo ente; la seconda il trasferimento anche presso società di enti diversi in ambito regionale; la terza il trasferimento in società dello stesso tipo al di fuori del territorio regionale.

 

L’art. 3, del D.L., per come è scritto, sembrerebbe coinvolgere anche le Sanità Service di Puglia.

 

Il limite di questo provvedimento (evidentemente voluto) è che quasi tutte queste società hanno un costo del personale che supera il 90 per cento delle spese complessive aziendali. Quindi si vuole certificare che per la metà (circa) di questo personale non solo non c'è futuro nella propria azienda, ma non troverà collocazione neanche da altre parti.

 

Ad oggi nessuna voce si è levata contro il provvedimento del governo. Sono tutti d'accordo nel mandare a casa decine di migliaia di persone? Chi è come si fa promotore di correggere in Parlamento questo scempio visto che la discussione sul D.L. 101 è' in corso in questi giorni nelle aule parlamentari?