“Un atto gravissimo che non può passare impunito. Per questo ci uniamo alla richiesta della Flai Cgil di Foggia nel chiedere al Prefetto di convocare con urgenza un tavolo per affrontare il problema della sicurezza e degli insediamenti spontanei nelle campagne della Capitanata, sistemazioni improvvisate che espongono chi è costretto a viverci al pericolo continuo di aggressioni, a rischi sanitari e ricatti criminali”. Così Pino Gesmundo, Segretario Generale della Cgil Puglia, dopo l’aggressione subita nella notte da alcuni braccianti residenti nel Ghetto di Rignano. Tra loro Sinayogo Boubakar, giovane maliano iscritto alla Flai Cgil che nella notte è stato colpito nella sua auto da alcuni colpi di fucile partiti da un suv che li ha affiancati. “Un’aggressione che interpretiamo come chiaro atto intimidatorio non solo verso i lavoratori colpiti, a cui va la nostra vicinanza e solidarietà, ma verso tutti coloro che, pur in una situazione di difficoltà come quella dei ghetti e dell’oppressione del caporalato e delle mafie, provano ad organizzarsi e a far valere la propria dignità di essere umani. Uomini e donne che, in questi mesi di pandemia, hanno assicurato il cibo sulle nostre tavole e che hanno diritto a vedersi riconosciute tutele universali, dalla casa, al lavoro, alle cure e che lo Stato non può continuare ad abbandonare e relegare ai margini della nostra società dove saranno sempre esposti a illegalità e violenze” conclude Gesmundo