La nota dei segretari generali della Cgil di Foggia, Gianni Palma, e della Flai Cgil di Foggia, Giovanni Tarantella, sul nuovo indirizzo deciso dal Governo per l'uso delle risorse previste dal Pnrr
“Delle soluzioni alloggiative, di trasporto, di assistenza sanitaria e d’istruzione, dignitose per i lavoratori del settore agricolo - così come recitava la misura del Pnrr per il superamento degli insediamenti informali dei braccianti stranieri – non resterà nulla perché a questo Governo della condizione dei migranti, di migliaia di lavoratori e lavoratrici che contribuiscono alla ricchezza del settore primario in questo territorio, è evidente non importi nulla. Per il Governo delle destre i migranti sono solo argomento da agitare e criminalizzare a fini propagandistici”. È il giudizio che esprimono Cgil e Flai di Foggia alla luce dei nuovi indirizzi impartiti per i 114 milioni che ricadevano sul nostro territorio, come da avanzata dai responsabili dei nove comuni della Capitanata (otto sindaci più un commissario prefettizio) coinvolti nei progetti del Pnrr, “sindaci e commissario che ci sentiamo di sostenere nelle preoccupazioni e nelle richieste”
“Credevamo – affermano il segretario generale della Cgil di Foggia, Gianni Palma, e il segretario generale della Flai Cgil di Foggia, Giovanni Tarantella – che la nomina di un commissario straordinario da parte del Governo fosse finalizzata all’accelerazione dei progetti dando sostanza ai Piani di azione locale redatti dalle amministrazioni comunali. E invece si sceglie la strada più semplice e veloce ma che non affronta in alcun modo il tema dell’integrazione nel tessuto sociali e del miglioramento del contesto di accoglienza. Avevamo sempre detto che non ci saremmo stati a progetti di ‘abbellimento’ dei ghetti, che le tante risorse a disposizione dovevano servire a costruire percorsi di inclusione e per togliere le leve di ricatto che utilizzano i caporali. La scelta di ricorrere a moduli prefabbricati in determinate aree significa riprodurre le dinamiche di ghettizzazione e isolamento, contesti abitativi che in estate e in inverno comunque espongono chi li vive a condizioni climatiche estreme. L’idea delle destre dei cittadini migranti emerge ben chiara dal Ddl Sicurezza, e questa scelta ne è l'ennesima dimostrazione”.
“Non accetteremo in alcun modo interventi al ribasso – concludono Palma e Tarantella – che non affrontano il tema della dignità e sicurezza di questi lavoratori e lavoratrici, che non contrastano le dinamiche di sfruttamento e caporalato, che non cancellano baraccopoli, che non affrontano una volta per tutte il tema della cittadinanza rivedendo le norme stringenti e vessatorie della Bossi-Fini, che costringe alla clandestinità anche chi è nel nostro Paese da anni e lavora, ma spesso sfruttato e a nero. Siamo pronti a chiamare allo sciopero e alla mobilitazione tutti i lavoratori in primis chi è investito da queste soluzioni assurde e indegne. Non permetteremo la reiterazione di ghetti, siano fatti di cartone e legno o in moduli prefabbricati”.