Tagliente nominato nuovo coordinatore regionale del patronato Inca Cgil

Mino Tagliente è il nuovo coordinatore regionale dell’Inca, il Patronato della Cgil Puglia. La nomina questa mattina durante l’assemblea svoltasi nella sede regionale del sindacato.

Classe 1964, dal 1989 impegnato come militante con la Camera del Lavoro di Pulsano, responsabile dal 1998 al 2006 dell’Inca di Grottaglie, quindi dal 2006 del Patronato della Cgil provinciale di Taranto. Componente di diversi coordinamenti nazionali, dal 2023 è anche il responsabile della formazione regionale Inca.

Tagliente succede a Salvatore Arnesano, eletto a luglio segretario confederale della Cgil pugliese. “Proseguiremo sulla strada del rafforzamento delle competenze degli operatori – ha affermato il nuovo coordinatore, che devono essere in grado di dare risposte a lavoratori e lavoratrici, pensionati, cittadini, dando voce a quei diritti nascosti e inespressi e muovendoci in modo competente tra le diverse posizioni assicurative, dei lavoratori pubblici come di quelle privati, con carriere previdenziali che sempre più sono legate a settori diversi".

Presente ai lavori il presidente nazionale dell’Inca, Michele Pagliaro, che nel suo intervento ha sottolineato la fase complicata che attraversa il Paese “e le scelte del Governo totalmente distanti da quella che è la realtà, con tantissime fragilità, a partire da quelle demografiche, legate a denatalità, emigrazione giovanile spinta dal diffuso lavoro povero e precario, invecchiamento progressivo della popolazione”. E criticare le scelte delle destre “espone il sindacato, la nostra organizzazione a partire dal suo segretario generale, a feroci attacchi mediatici”.

Un tema ripreso dalla segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci: “Le anticipazioni della manovra di bilancio ci parlano di ulteriori tagli ai Patronati, che forniscono servizi gratuiti alle persone. Un attacco indiretto al sindacato dentro quella logica dove tutto deve essere in mano ai privati e con accesso oneroso e che nessuno deve contestare il potere. Tutto questo in un Paese e una regione dove aumenta il disagio sociale e dove diventa sempre più importante il presidio dei territori da parte del nostro sindacato, dove Camere del lavoro e leghe sono i luoghi più prossimi ai bisogni emergenti delle persone. Una ragione in più per tutti e tutte di aderire allo sciopero generale del 29 novembre proclamato da Cgil e Uil”.