Tavolo con Emiliano sulla sanitàƒÂ , Gesmundo: Taranto, emergenza-urgenza e assunzione personale sono le prioritàƒÂ 

“Al presidente Emiliano va dato atto di aver riaperto un confronto ufficiale sulle questioni della sanità regionale, pur nelle strettoie della normativa nazionale. Ma non ci rassegniamo rispetto ad alcune scelte assunte e faremo la nostra parte con proposte tecniche di revisione, che stiamo sostenendo anche con mobilitazioni, da quella dei pensionati alle vertenze nei territori, da Taranto a Brindisi”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, all’indomani dell’incontro dei sindacati con il governatore.

“Gran parte della discussione è stata incentrata, e non poteva essere diversamente, sull’emergenza che interessa il territorio di Taranto”, spiega Gesmundo. “Abbiamo sostenuto la necessità di salvare l’esperienza del Centro Salute Ambiente così come siamo favorevoli alla creazione di un polo oncologico d’eccellenza. Ma nel frattempo non è pensabile ridurre al minimo l’attività dell’ospedale Moscati, servono interventi che siano concomitanti per garantire continuità dei servizi ai cittadini. A partire dall’emergenza che rappresenta il servizio di 118 e di pronto soccorso del S.S. Annunziata, con tutte le problematiche connesse alla struttura che avrà difficoltà a garantire risposte adeguate soprattutto nel periodo estivo”.

Proprio quello dell’emergenza urgenza è un altro dei capitoli affrontati al tavolo regionale: “Il pronto soccorso è la frontiera della cura del cittadino. Non si può pensare a tagli e interventi che peggiorano la qualità del servizio e spingono in molti i casi le persone a rinunciare a curarsi. Abbiamo lavorato a una proposta tecnica di revisione del piano che invieremo quanto prima alla Regione”.

Giudizio positivo della Cgil circa l’impegno sulle assunzioni. “Ma non possiamo limitarci – afferma Gesmundo – alla deroga che riguarda Taranto e riviene dal decreto Ilva. Va fatto un attento monitoraggio nei territori circa le priorità di intervento e i profili professionali necessari. E’ indispensabile un’azione omogenea nella regione guardando alle specificità e avendo chiaro che tutte le strutture denunciano carenza di personale, non più sopportabile e mette a rischio gli stessi primari livelli di assistenza del sistema sanitario regionale”.