Tfm ai consiglieri regionali, Bucci: privilegio che scaverebbe solco tra cittadini e politica

“Come è noto il ciclo delle stagioni, allo stesso modo abbiamo imparato che prima di ferragosto e prima di Natale nei palazzi della Regione Puglia arriva puntuale il tentativo da parte dei consiglieri di reintrodurre il cosiddetto Trattamento di fine mandato. Che sarebbe il collante, cosi ne parlano alcuni giornali, rispetto al non certo edificante balletto che va avanti per l’approvazione del bilancio dell’ente”. È il commento della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, all’ennesimo tentativo di riproposizione del Tfm per i consiglieri regionali.

“Come Cgil, allo stesso modo, non ci stancheremo di reiterare la nostra indignazione e critica a uno strumento che ha il sapore del privilegio per rappresentanti istituzionali che già percepiscono indennità importanti, nella stragrande maggioranza dei casi non equiparabili ai redditi e al Tfr che probabilmente avrebbero maturato nell’attività lavorativa, al netto che qualcuno continua anche a svolgerla”.

“Nella regione del lavoro povero e precario, prima per numero di cittadini che vivono in contesti famigliari in condizione di povertà relativa (per l’Istat quasi un cittadino su tre) – ricorda la Cgil - sarebbe molto grave se si mettesse mano a una norma già abrogata in passato e pubblicamente e diffusamente bocciata da un vasto fronte di associazioni, sindacati e movimenti di cittadinanza attiva”.

“Continuiamo a pensare che l’auto regalo che vorrebbero farsi i consiglieri, se così fosse, non solo saprebbe di beffa e privilegio per i tanti che vivono di salari e pensioni e si attendono provvedimenti importanti che incidano sulle loro precarie condizioni materiali, priorità di altra natura e segno: ad esempio le misure che riguardano il welfare che sono insufficienti, come abbiamo denunciato nell’audizione in Commissione”.

 

Ma l’approvazione del Tfm, insiste Bucci, “sarebbe assieme un grave danno alla credibilità dell’istituto della rappresentanza e all’agire della politica, in una fase già contrassegnata da una grave crisi di partecipazione democratica. Se tutto questo non interessa ai consiglieri, che procedessero pure, ma saremo pronti insieme al vasto fronte di chi si oppone al Tfm, a continuare a denunciare pubblicamente un agire che scava un solco ancora più profondo tra cittadini e istituzioni. Ci appelliamo allora ancora una volta alla Presidente del Consiglio regionale, al Presidente della Regione, agli stessi Consiglieri: evitate questo danno alla nostra - di tutti - istituzione regionale e alla qualità della politica quale strumento al servizio dell’interesse generale”.