Solo ieri pagati gli stipendi di dicembre. Il sindacato: si diano risposte ai lavoratori
“Siamo al paradosso: se da un lato la legge di Bilancio dello scorso dicembre riconosce all’EIPLI (Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria Puglia, Lucania ed Irpinia) la possibilità di assumere altri lavoratori e affida un fondo di dotazione supplementare di 500mila euro per fare fronte alle emergenze immediate - quando sono stati accreditati solo ieri gli stipendi di dicembre -, dall’altro restano un’incognita le future retribuzioni e, soprattutto, viene confermata la navigazione a vista dell’Ente rispetto alle attività e ai servizi da erogare”. E’ il commento del segretario generale della Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi, a margine dell’audizione tenutasi oggi in IV Commissione consiliare della Regione Puglia, dove è intervenuto il Commissario Straordinario Nicola Fortunato, convocato dal presidente della stessa commissione, Francesco Paolicelli, per approfondire i temi relativi ai rapporti dell’Ente con i Consorzi di Bonifica e le istanze dei lavoratori, che nei giorni scorsi hanno proclamato lo stato di agitazione e si sono dichiarati pronti ad interrompere il servizio di erogazione dell’acqua alla gestione degli acquedotti, consorzi di bonifica e grandi siti industriali come l’ex ILVA.
“E’ il cane che si morde la coda - continua Gagliardi -, nel corso dell’audizione sono state approfondite le questioni che gravano sulla debitoria dell’EIPLI la cui origine si perde nella notte dei tempi, essendo un’amministrazione posta in liquidazione nel lontano 2011. In particolare, il dare e avere che grava nel rapporto con le attività dei Consorzi di Bonifica commissariati della Puglia fa emergere una contraddizione di fondo che la stesa Regione pone: da un lato si procede allo stralcio pari al 22 per cento della debitoria per 3 milioni di euro dei crediti nei confronti di Eipli e, quasi contestualmente, ingiunge all’ente il versamento del debito pari a 1,2 milioni di euro”.
“in tutto questo rimpallo, se ognuno facesse il proprio dovere, sicuramente l’Ente avrebbe la capacità di produrre, di operare investimenti e di gestire in modalità ordinaria con i suoi 130 dipendenti, fortemente ridottosi negli anni a causa dell’assenza totale di un turnover. Operatività sul territorio che ricordiamo assicura con i propri impianti la risorsa idrica e il suo vettoriamento verso attività agricole, industriali e anche nei confronti delle comunità che utilizzano questo bene fondamentale”.
“È il momento di stringere su una decisione definitiva - conclude Gagliardi -, che possa rilanciale le attività istituzionali dell’Ente, fondamentali per una vasta area di territorio che abbraccia le tre regioni tra loro limitrofe: Puglia, Basilicata e Campania. Il commissario Fortunato, nel corso dell’audizione, ha più volte richiesto un tavolo tecnico da istituire presso la Regione Puglia in grado di superare le dicotomie burocratiche, al pari di quanto avevano già fatto nei mesi scorsi tutti i sindacati che rappresentano i lavoratori dell’Ente. È bene che la politica, e per essa i ministeri competenti, considerino che impianti, invasi e sistemi idrici si muovono grazie al lavoro di donne e uomini che non meritano di essere mortificati”.