La denuncia della SLC Cgil è contenuta in una missiva indirizzata a tutti i livelli istituzionali, dal Presidente del Consiglio, alle Commissioni e ai Gruppi Parlamentari; dal Presidente Vendola al Prefetto di Bari.
Alle istituzioni il sindacato chiede di non restare indifferenti verso il “comportamento scorretto di un Gestore delle TLC che dopo aver conseguito una posizione di rendita e privilegio derivante dalla Licenza nel nostro paese degli stessi servizi di TLC, inizia a riorganizzarsi con processi di esternalizzazione”. E per rincarare la dose cita espressamente il caso della Puglia “dove la Wind attraverso i Contratti di Programma sottoscritti con la Regione ha pure percepito svariati milioni di euro (POR 2000/2006) con altri in attesa di approvazione (POR 2007/2013), che prevedono tra gli impegni del richiedente il mantenimento del perimetro occupazionale”.
Il Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione denuncia inoltre, l’indifferenza della dirigenza di Wind di fronte all’offerta di aprire un dialogo per aumentare efficienza e risparmi in tutte le aree aziendali, pur di salvaguardare il perimetro di WIND. Lo stesso atteggiamento da parte dell’azienda si è riscontrato finanche quando, responsabilmente, il sindacato si è dichiarato pronto discutere di maggiore flessibilità e produttività e, addirittura, a chiedere ai lavoratori sacrifici anche economici. Le scelta operata dalla Wind è aggravata dal fatto che WIND è un’azienda in salute, con ingenti utili, e che il suo modello industriale ha funzionato e funziona tutt’ora.
In allegato la lettera in questione