Campagna Gazzetta per potenziare collegamenti ferroviari, sostegno Cgil Puglia

07 -10-2013

Egregio Direttore,

 

            il quotidiano che Lei dirige, La Gazzetta del Mezzogiorno, nel corso degli anni ha contribuito in maniera fondamentale attraverso innumerevoli iniziative pubbliche importanti, con il confronto tra cinque presidenti di Regione dell’asse adriatico, l’amministratore di RFI Moretti, Sciarrone (ad di NTV spa) e con il lancio della petizione, a tenere viva l’attenzione sulla mancata soluzione alla necessaria velocizzazione del collegamento Nord – Sud sulla direttrice Adriatica, in particolare del raddoppio della tratta ferroviaria Lesina – Termoli.

 

            L’opera era stata interamente finanziata da RFI, ma una valutazione di impatto ambientale  negativa ne bloccò i lavori alcuni anni fa. Ciò ha dato la stura a studi ed ipotesi che, qualora si dovessero mai realizzare, verrebbero a  moltiplicare i costi e incontrerebbero, temiamo, ben altri problemi di impatto ambientale con ricadute negative sulla realizzazione dell’opera.

 

            La vicenda, giova ricordarlo, ha dell’incredibile. Si tratta di completare il raddoppio della linea adriatica Lecce – Bologna da cui partono le diramazioni per tutta l’Europa, eliminando la strozzatura dei circa 30 chilometri ancora a binario unico tra Lesina e Termoli, per un costo stimato di circa 350 milioni di Euro.

 

Il completamento del raddoppio della linea è fondamentale per una significativa velocizzazione del movimento sia delle persone che delle merci su tutto l’asse adriatico, con il conseguente alleggerimento del carico merci sulla A14 e con ricadute sull’ambiente ben più benefiche del presunto danno apportato dal raddoppio. Inoltre, ciò comporterebbe finalmente uno sviluppo della logistica integrata e porterebbe a compimento l’integrazione ferro-gomma senza contare il fatto che una efficiente linea adriatica rappresenterebbe una valvola di sicurezza anche per l’asse tirrenico.

 

            A fronte di questi importanti effetti positivi, è lecito chiedersi il perché di una incomprensibile sottovalutazione e inerzia da parte di chi dovrebbe avere maggiormente a cuore la soluzione del problema.

Le Organizzazioni Sindacali pugliesi e la CGIL in particolare, hanno più volte richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica, promuovendo vertenze e iniziative sulla priorità della realizzazione delle infrastrutture come fattore di sviluppo territoriale e, nella fattispecie, dell’importanza strategica  di quest’opera, ancora di recente ribadita dalla CGIL nazionale e dalle Confederazioni delle altre regioni adriatiche che insieme alla CGIL Puglia si battono per questo obiettivo.

 

            Ora crediamo sia giunto il momento di incalzare tutti insieme il Governo affinché si dia concretezza ai tanti impegni assunti verbalmente convocando un tavolo negoziale al quale devono partecipare, oltre al Ministero alle Infrastrutture, la Regione Puglia e il Molise, il Comune di Termoli e l’Amministratore Delegato di Rete Ferrovie Italiane.

 

            Il confronto servirà a stabilire tempi, modalità e risorse certe affinché il progetto originario, adeguato eventualmente alle osservazioni degli Enti Locali interessati e dei cittadini,  esca dalla fase degli impegni generici e attraverso un crono-programma ben definito e vincolante, entri nella fase della realizzazione delle opere.

                La Gazzetta del Mezzogiorno può, ancora una volta fornire il suo prezioso contributo e supporto e di questo Le siamo grati.

 

             Cordiali saluti.

 

Giovanni Forte, Segretario Generale


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