Cig in deroga, 12mila lavoratori in attesa del rifinziamento nel Barese

07 -07-2014

“La situazione è emergenziale. Senza interventi immediati di rifinanziamento della cassa integrazione in deroga rischiamo nelle prossime settimane di ritrovarci con migliaia di persone senza lavoro e senza alcuna forma di reddito nella nostra provincia”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil di Bari, Pino Gemsundo, in merito alle decisioni che sta assumendo il Governo sugli ammortizzatori sociali, “da ultima la circolare del Ministero  del Lavoro che per il 2014 invita le Regioni a non concedere prestazioni di cassa in deroga per periodi superiori a otto mesi. Tutto questo è semplicemente assurdo – sottolinea Gesmundo -. Le risorse vanno trovate, tagliando gli sprechi e combattendo seriamente l’evasione fiscale”.

 

Nel periodo gennaio-giugno i lavoratori interessati dalla Cassa integrazione in deroga in provincia di Bari sono stati 11.955, per 2,6 milioni di ore. I settori più colpiti rispetto al 2013 dalla Cig in deroga quello del commercio, passato da 400 a 800 mila ore di cassa autorizzata, l’edilizia (da 58 mila a 138 mila ore) e i trasporti e le comunicazioni (da 2.500 a 86 mila ore).

 

“Non si può pensare – prosegue il segretario generale della Cgil di Bari – di lasciare questi lavoratori e queste famiglie senza alcun paracadute sociale. Occorrono risorse ma assieme occorre anche lavorare su altri versanti. Da un sistema fiscale più equo per redditi da lavoro e pensioni a una rivalutazione degli stessi assegni previdenziali. Soprattutto occorre invertire il segno della crisi, investendo sullo sviluppo per creare nuova occupazione, aprendo i cantieri. E’ assurdo che abbiamo cantieri finanziati e che non partono spesso solo per ritardi burocratici.

 

Una sveglia che va data anche alle amministrazioni pubbliche, per accelerare il via libera a interventi che hanno già una copertura economica. “Emblematici in questo senso – denuncia Pino Gesmundo – i dati dell’osservatorio nazionale OpenCoesione. Per la provincia di Bari sono monitorati oltre 18mila progetti ma i pagamenti monitorati ammontano a solo 1,7 miliardi di euro a fronte dei 4,7 miliardi di finanziamenti disponibili. Di questi i maggiori investimenti interessano progetti per infrastrutture e per i trasporti. Parliamo di interventi che creerebbero immediata occupazione, darebbero ossigeno alle imprese, che intervengono anche sulla maggiore competitività dei nostri territori”.

 

“L’area metropolitana – conclude Gesmundo - diventi una opportunità vera di sviluppo, di integrazione e di progettualità, per sfruttare le potenzialità del territorio: dal turismo all’agroalimentare, dal manifatturiero al terziario avanzato. Il nuovo sindaco di Bari acceleri i tempi, sia protagonista vero. Noi lo incalzeremo”


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