Cipess definanzia progetto nodo Bari Nord, Cgil, Filt e Camera del Lavoro: Regione convochi tavolo
12-12-2024 10:45:56
“Ha dell’incredibile che si debba apprendere dalla stampa che nella riunione dello scorso 29 novembre del Cipess, tra i progetti definanziati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti vi sia anche quello relativo al cosiddetto nodo ferroviario Bari Nord. Si manda in fumo un progetto che si attende da oltre 20 anni e che incide sulla qualità, la sostenibilità e la sicurezza del trasporto su ferro dell’area metropolitana di Bari e che andrebbe a migliorare i collegamenti lungo tutta la dorsale regionale”. È la denuncia della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, del segretario generale della Filt Cgil regionale, Gianni De Lello, e del segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Bari, Domenico Ficco, in merito al dettaglio delle opere che il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile ha deciso di tagliare a causa dei ritardi accumulati.
Come si legge nel progetto di Rfi, l’opera consiste nella dismissione dell’attuale tracciato e contestuale realizzazione di un nuovo tracciato ferroviario a doppio binario ed elettrificato, per un’estesa di circa 11 km prevalentemente in trincea profonda e in galleria artificiale, tra le località di servizio di Giovinazzo e Bari Parco Nord. L’intervento consentirà di mitigare le interferenze con le aree fortemente urbanizzate, mediante la soppressione di tutti i passaggi a livello, migliorando gli standard di qualità e regolarità dell’offerta commerciale.
“Chiediamo alla Regione di attivare quanto prima la cabina di regia per capire le cause che hanno portato a questa decisione e se vi sono strade alternative per un finanziamento che vale circa 700 milioni di euro”, chiedono Bucci, De Lello e Ficco. “Assurdo che si prosegua con tagliare finanziamenti al Mezzogiorno, fondamentali da punto di vista infrastrutturale per favorire quei processi di coesione territoriale che sono l’obiettivo principale del Pnrr e degli altri fondi comunitari”.
Solo a settembre la Regione Puglia aveva dato il via libera definitivo alla variante tra Santo Spirito e Palese, per un progetto complessivo da un miliardo di euro. “Vogliamo che qualcuno si assuma le responsabilità per questo definanziamento gravissimo anche in termini di mancata ricaduta occupazionale che avrebbe avuto, oltre che per il miglioramento infrastrutturale che si rischia ora definitivamente di vanificare. E quali strade alternative vi sono per non disperdere un lavoro ventennale. Il Governo, Rfi e la Regione ci diano spiegazione e avviino al più presto un confronto allargato alle parti sociali. Auspicando infine che queste risorse restino comunque nelle disponibilità della Puglia e non vengano dirottate per interventi di altro tipo e per altri territori”.