Formazione e competenze la chiave per difendere lavoro e qualificare produzioni

Un tavolo regionale per costruire un patto con imprese e sindacati. La disponibilità dall’Assessore al Lavoro Sebastiano Leo emersa nel corso del convegno promosso dalla Cgil Puglia “Il Fondo nuove competenze e le risorse europee per il Mezzogiorno. Accrescere competenze e riprogettare il futuro della Puglia"

31-05-2021 12:35:44

Un tavolo promosso dall’Assessorato al Lavoro e dal responsabile Sebastiano Leo per definire un protocollo che porti a costruire un patto con parti sociali e Regione Puglia. È quanto emerso nel corso del convegno promosso dalla Cgil Puglia “Il Fondo nuove competenze e le risorse europee per il Mezzogiorno. Accrescere competenze e riprogettare il futuro della Puglia”.

“Va immaginato un osservatorio sulle politiche attive lavoro, anche grazie ai fondi nuove competenze per qualificare sempre più il lavoro”, ha affermato il segretario generale Pino Gesmundo. “Occorre una grande azione di monitoraggio per utilizzare al meglio le risorse legate ai progetti finanziati con l’obiettivo di indirizzare professionalità, formare e creare nuove occasioni per giovani e donne in primis”.

“La fase di pandemia ha inciso sulle nostre vite, sul lavoro e le sue competenze, con le donne maggiormente penalizzate per le disuguaglianze dovute al divario di genere”, ha ricordato nella sua relazione la segretaria regionale Filomena Principale. “In tal senso la formazione rappresenta uno strumento indispensabile, direi quasi uno spartiacque, per determinare il cambiamento, non solo per accrescere competenze e conoscenza o per garantire il mantenimento di un’azienda sul mercato; la formazione, rappresenta, in questo momento e periodo storico, uno strumento che dobbiamo mettere a disposizione di lavoratrici e lavoratori per potersi muovere nel mondo del lavoro attraverso un processo di apprendimento continuo. Lavoratrici e lavoratori che devono essere messi nelle condizioni di restare aggiornati con le tendenze del mercato e del proprio settore di riferimento, o con le prospettive di una necessaria riconversione produttiva, come accaduto durante la prima fase della pandemia”.

L’occasione del Fondo Nuove Competenze, istituito presso l’Anpal ai sensi del DL 34/2020, nasce proprio per supportare la graduale ripresa delle attività dopo l’emergenza “e rappresenta per questo un’occasione per affrontare le nuove sfide del mercato, evitare il rischio licenziamento delle lavoratrici e lavoratori e permettere la loro ricollocazione. Resta inteso che l’accordo sindacale che accompagna l’accesso al Fondo deve innanzitutto sottendere una strategia collettiva di prossimità, che è quella del livello aziendale e/o territoriale di risposta al bisogno materiale sofferto dal lavoro, alle nuove necessità scaturite dagli effetti pandemici”. L’aiuto veloce, offerto dallo Stato alle Aziende – anche quelle non in crisi -  attraverso la retribuzione dell’intero percorso formativo di ogni lavoratrice/lavoratore, sia da un punto di vista contributivo che retributivo che il Fondo assicura,  “apre ad una strategia formativa costruita sulle reali esigenze aziendali, tesa a colmare gli attuali gap ancora presenti, soprattutto nel nostro sistema di piccola e media impresa,  rispetto agli standard europei in termini di competenze, aggiornandole  e innovandole”. Da qui il richiamo al sistema delle imprese e alle organizzazioni sindacali “che hanno la responsabilità di siglare accordi capaci di avere un respiro lungo, capaci cioè di riqualificare lavoratrici e lavoratori con progetti formativi di qualità fortemente interconnessi con i processi di riconversione produttiva e di investimento su nuove filiere produttive che attraversano il territorio pugliese. Anche per questo è molto importante riuscire a inquadrare gli accordi sindacali siglati con il Fondo Nuove Competenze nell’ambito della strategia più complessiva che la Regione Puglia sta costruendo con il nuovo ciclo programmatorio 2021-2027 in stretto raccordo con il PNRR, in termini sia di nuove politiche industriali e di sviluppo dei nostri territori, sia di creazione di nuova occupazione soprattutto per donne e giovani”. “Queste risorse sono strumento fondamentale per le politiche di sviluppo nel Mezzogiorno. Non è più sostenibile la folle rincorsa alla competizione che passa attraverso l’abbattimento dei diritti dei lavoratori – aggiunge Gesmundo -. Va impostato un cambio di paradigma ragionando anche su una transizione non solo tecnologica, ma che va verso il rispetto dei diritti e la consapevolezza del ruolo sociale del fare impresa. Strategie non mancano, condivise con le parti sociali e le istituzioni. Abbiamo ora bisogno di una governance che punti sulla qualità dell’occupazione perché il tema della formazione è centrale. Se la logica delle imprese è accompagnare le transizioni aziendali questi è uno strumento formidabile. Quindi accogliamo con soddisfazione la disponibilità dell’Assessorato al Lavoro di attivare un tavolo di confronto e rilanciare il ruolo dell’Osservatorio”.

"Il Fondo rappresenta un'occasione importante per costruire un nuovo modello di sviluppo centrato su competenze e qualificazione del personale - ha concluso il Segretario nazionale della Cgil, Giuseppe Massafra - importante per un Paese manifatturiero per il nostro, che deve vedere nella sua implementazione il coinvolgimento delle istituzioni e delle parti sociali per definire obiettivi di sviluppo, missioni e strategie formative e come coinvolgere lavoratori e imprese in un sistema produttivo che si appresta alla transizione verso un sistema più sostenibile".

Nelle conclusioni, il segretario nazionale della Cgil Giuseppe Massafra, ha rimarcato come “il Fondo nuove competenze è per la nostra organizzazione una tappa delle azioni strategiche che dobbiamo mettere in campo in questa fase.  In primis perché rappresenta la costruzione un modello, un metodo di coinvolgimento di tutte le parti sociali, economiche, istituzionali, che abbiamo rivendicato fin dall’inizio come forma di governance essenziale per costruire traiettorie di sviluppo. Non è indifferenze il come gestire le risorse pubbliche che stanno arrivando, del Recovery al React ai fondi strutturali”. Metodo che in questo caso è per Massafra anche merito sostanziale, “necessario per costruire un progetto che punta a cogliere opportunità condivise: spendere bene per sostenere il rilancio economico e sociale e buona occupazione, dove ogni parte svolge il suo ruolo e contribuisce con le proprie capacità”. E il Fondo rappresenta uno dei momenti di “confronto rafforzato attraverso sedi politiche e tecniche che valorizzino il ruolo del partenariato sociale, non di mera consultazione o informazione. Il fondo è uno strumento sperimentale, con una Governance multilivello, nazionale e territoriale, e quindi ben venga la disponibilità manifestata dalla Regione Puglia”. Inoltre l’importanza del Fondo nuove competenze “è rappresentata dalla sua dotazione, che rappresenta un bisogno essenziale soprattutto per il Mezzogiorno, e va colto in tutta la sua portata per rendere concreto un modello di sviluppo che mettendo al centro le persone, il lavoro, le competenze, qualifichi anche il sistema produttivo ed economico”.


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