Forte sui contagi di anziani nelle Rsa puglies: gravi limiti degli enti gestori
A partire dai recenti casi di Foggia, l'intervento del segretario generale del Sindacato dei pensionati della Cgil Puglia, Giovanni Forte
10-11-2020 08:53:50
Nelle Residenze per anziani il COVID continua a circolare indisturbato. Non lo portano di certo i parenti che purtroppo non vedono i loro cari da marzo. Quelle morti, solitarie e dolorose, della prima ondata, sembra che siano state già cancellate visto che la ripresa dei contagi sta ancora imperversando indisturbato nelle case di riposo. Quello che è accaduto a Foggia è grottesco.
È indubbio che ci siano gravissimi limiti da parte degli enti gestori.
Mancano misure di prevenzione e controllo: ogni lavoratore e chiunque acceda alla strutture per forniture e servizi, deve essere sottoposto a verifica (tamponi rapidi o screening sierologico) per l’identificazione precoce dei casi. Altrettanto necessario è l’adeguamento delle strutture per garantire aree e percorsi di isolamento per la gestione dei casi sospetti o confermati e personale dedicato, h 24, munito di tutti i dispositivi di prevenzione individuali. Non è sufficiente che i test siano effettuati solo nel caso dei nuovi ricoveri.
È altrettanto evidente che ci siano delle falle nel sistema della vigilanza attiva e controllo perché gli interventi vengono attivati solo a contagio conclamato ed esteso.
Il Piano di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale previsto dal DL Rilancio, qualora fosse stato predisposto dalla Regione, avrebbe potuto contenere, fra le altre, specifiche misure di rafforzamento delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), ancora insufficienti, ma se potenziate con specialisti convenzionati, utili anche per attività di sorveglianza attiva e di monitoraggio presso le residenze sanitarie assistite.
Regione Puglia, con una interlocuzione che ha coinvolto solo la rappresentanza degli enti gestori, ha di recente approvato l’ampliamento degli accreditamenti delle strutture sociosanitarie ed ha adeguato il tariffario. Ci domandiamo se all’incremento delle rette abbia fatto seguito l’implementazione delle misure di prevenzione e controllo COVID.
Alla luce dell’evidente vulnerabilità che ancora una volta si presenta nelle strutture residenziali in questa nuova, ma non inaspettata, fase emergenziale del contagio, chiediamo che particolare attenzione sia dedicata per garantire all’interno delle RSA non solo le migliori cure residenziali, quanto assoluto riparo da un nemico che per quegli anziani inconsapevoli è, il più delle volte, ancora più invisibile.