La Cgil Puglia intitola una sala della sede regionale a Paola Clemente

La cerimonia oggi 13 luglio nel sesto anniversario della morte dell'operaia agricola avvenuto in un vogneto nelle campagne di Andria dove lavorava per pochi euro al giorno, spostandosi ogni giorno dalla provincia di Taranto. Al suo sacrificio si deve la lotta e l'ottenimento della legge 199 del 2016 contro caporalato e lavoro nero

13-07-2021 11:24:16

Si è svolta questa mattina la cerimonia di intitolazione a Paola Clemente della sala videoconferenza della sede regionale della Cgil Puglia, nel giorno del sesto anniversario della morte dell’operaia agricola deceduta nelle campagne di Andria. All’iniziativa ha partecipato il marito di Paola, Stefano Arcuri, che ha ricordato come “il valore della nostra testimonianza è perché non si dimentichi il sacrificio di Paola, che ha portato a una legge come la 199 contro il caporalato, affinché nessuno più debba vivere la stessa tragedia. E invece succede ancora, come nelle campagne del brindisino qualche giorno fa”.

Per Antonio Gagliardi, segretario generale della Flai Cgil pugliese, “occorre respingere gli attacchi datoriali a una legge di civiltà che sul lato repressivo mette a disposizione strumenti nuovi di contrasto al lavoro nero, lo dicono magistrati e forze dell’ordine. Va rilanciato invece il confronto con istituzioni e imprese per far funzionare le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità. In Puglia poco più di mille imprese sono iscritte su circa 37mila attive. Poco per costruire assieme quella rete di servizi, dal trasporto all’accoglienza all’intermediazione pubblica, che sono un pezzo importante di contrasto all’illegalità nel settore. Per questo chiederemo al Prefetto di Bari di convocare un tavolo regionale e riprendere un lavoro assieme su questo pezzo della legge. Alle imprese chiediamo di decidere da che parte stare, se con gli sfruttatori o con la legge”.

“Se leggiamo i dati delle ispezioni è talmente bassa la possibilità di ricevere un controllo – ha commentato Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia – che a chi è senza scrupoli conviene agire nell’illegalità. L’ispettorato nazionale ha nel 2020 definito poco più di mille accertamenti, appena il 3% del totale delle aziende che operano nel settore primario, e il 59% è risultato non in regola, con 1000 lavoratori coinvolti e la metà in nero. Occorre potenziare gli organici degli istituti ispettivi ma alla Regione, con la quale abbiamo aperto un confronto per una revisione della legge 28 a favore della sicurezza sul lavoro, chiediamo il coraggio di riprendere in mano il tema degli indici di congruità. Ecco, per noi intitolare una sala della Cgil Puglia a Paola Clemente non è solo un fatto di forma, è rinnovare un impegno di tutto il gruppo dirigente per insieme provare a sconfiggere un fenomeno antico, che lede i diritti e offende la dignità di chi lavoro. E spesso assenza di diritti, mancanza di controlli, portano a tragici epiloghi. Facciamo che non accada davvero mai più”.


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