La sanità che serve alla Puglia. Incontro della Cgil con assessore Lopalco
15-10-2021 10:17:56
“Abbiamo voluto affidare all’Assessore Lopalco le riflessioni che il gruppo dirigente della Cgil Puglia fa sul tema della salute e del governo sanitario, all’indomani di una emergenza che temiamo ancora possa esprimere colpi di coda e mentre il Paese sta mettendo in cantiere riforme ed interventi che le sei Missioni del PNRR hanno delineato e nei quali la salute ne occupa uno con obiettivi chiari e ben definiti”. Spiega così nella sua introduzione la segretaria regionale della Cgil, Filomena Principale, l’incontro che il sindacato ha voluto tenere con il responsabile della Sanità della Regione Puglia, coinvolgendo i gruppi dirigenti delle Camere del Lavoro Territoriali, delle categorie e dei Dipartimenti regionali.
“Riflessioni – ha ribadito il segretario generale Pino Gesmundo – che sono dentro un impegno politico e culturale volto a difendere e rilanciare il ruolo fondamentale della sanità pubblica, guardando però alle criticità da affrontare e che la pandemia ha acuito e reso ancora più pesanti”.
Criticità, ha fatto sintesi Principale, “che vanno dalla gestione del personale, all’organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali che, restano una debolezza strutturale, nonostante l’avvio dei modelli di presidi di prossimità che il PNRR richiama come riorganizzazione della medicina territoriale. Possiamo citare la carenza dei medici di medicina generale che vanno in pensione e non vengono sostituiti, la condizione del personale dipendente che su un territorio come Taranto ad esempio, registra un 40% in meno, non riuscendo a garantire ferie, riposi o sottostando a turni raddoppiati; o della congestione dei Pronto Soccorso che non conosce differenze dal Salento al Gargano”
L’elenco si allungherebbe ulteriormente “se accanto a queste prime criticità territoriali ci aggiungiamo la condizione delle RSA e dei relativi posti letto, che la pandemia ha messo sotto scacco e che ha gravato ulteriormente sulle già critiche condizioni del sistema sanitario pubblico”.
Per Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, “c’è poco da aggiungere in termini di visione prospettica e di criticità da voi elencate. Si percepisce però poco di quello che è stato fatto: negli ultimi 24 mesi abbiamo guadagnato 21 punti Lea rispetto ai 18 precedenti. Il 2020 la Puglia ha chiuso il bilancio in equilibrio, risultati che abbiamo raggiunto con perimetro asfittico e coperta corta. Abbiamo fior fior di professionisti che non riusciamo a far emergere in modo adeguato. Il nostro dovere è organizzare modello per ottenere il massimo possibile”.
L’assessore Lopalco ha ringraziato per la sintesi proposta dalla Cgil, “ è stata utile: voi fate bene il vostro mestiere. Fate emergere il bicchiere mezzo vuoto. Quando si discute di problemi strutturali c’è un problema evidente di risorse che mancano Grazie al lavoro del Dipartimento Salute quest’anno a livello di riparto nazionale abbiamo evitato un ulteriore. Esiste un problema sud non possiamo nasconderlo: abbiamo risorse basse a cui si aggiungono tagli non equilibrati a livello nazionale”. Per esempio, rispetto alla campagna di vaccinazione, l’assessore ha ricordato come sia stata “tra le più efficaci della nostra nazione. L’obiettivo era vaccinare in maniera appropriata il più alto numero cittadini pugliesi e lo abbiamo fatto con meno risorse del Lazio della Lombardia. Quando presentiamo il conto per come abbiamo raggiunto questi obiettivi, lo Stato non ci riconosce quello che abbiamo speso ma solo un quarto”. Quanto al Pnrr, “avrà una serie di investimenti importantissimi di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo fare i conti con le risorse finanziarie e umane. Oggi non abbiamo i medici che servirebbero e non li avremo per i prossimi 5 anni. Dobbiamo rivedere il sistema organizzativo: i medici lavorano male perché non fanno solo lavoro medico ma anche altro. Dobbiamo abbattere la mobilità passiva anche spingendo a una maggiore fiducia nel nostro sistema. Le cose da fare sono tante e spero di avere il sindacato al mio fianco. I tavoli di confronto li facciamo e continueremo a farli”.
Per la Cgil Puglia, ha concluso Gesmundo, “non è più rinviabile una riforma ed un investimento nel territorio, in termini sociosanitari. Noi pensiamo che potenziare, organizzare e strutturare il modello di sanità territoriale sia fondamentale soprattutto per il Mezzogiorno e per una regione come la nostra, lunga e articolata come territorio. Chiediamo uno sforzo in più, oltre i numeri già definiti dal PNRR, perché un modello di sanità realmente più vicino alle persone e ai territori, necessità di strutture e risorse aggiuntive. Mettiamoci a lavorare subito, la disponibilità nostra è massima. La salute e il benessere dei cittadini è un tema prioritario. Chiediamo pazienza ai cittadini pugliesi da troppo tempo, dobbiamo dare risposte. Dobbiamo aprire immediatamente discussioni, dobbiamo dare concretezza alla nostra azione, altrimenti perderemo credibilità nei confronti dei cittadini”.