Ricostruire in sicurezza: legalità  e tutele in edilizia. A confronto Cgil, Fillea e Inail

27-07-2021 09:58:03

Sono già 4 gli infortuni mortali registratisi tra gennaio e maggio di quest’anno nel settore delle costruzioni. Erano stati 3 il tutto il 2020. A questi numeri si sommano le 1.026 denunce di infortunio nello scorso anno, quasi tre al giorno se si contabilizzano solo quelli sui luoghi di lavoro e non in itinere. Numeri, quelli illustrati dal responsabile del Processo Prevenzione dell’Inal di Puglia, Lorenzo Cipriani, nel corso di una tavola rotonda organizzata da Cgil e Fillea Puglia assieme alla direzione regionale dell’Istituto, che si possono spiegare incrociandoli con i dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro: nel comparto dell’edilizia sempre nel 2020 il 72% delle aziende ispezionate non è risultata in regola, oltre la metà dei lavoratori è risultato il nero, e le violazioni in materia di sicurezza, su 1.959 ispezioni, hanno interessato ben 919 imprese. “Bisogna agire quindi su più livelli e investire in cultura della sicurezza attraverso un ragionamento trasversale”, ha sostenuto Cipriani.

Sicurezza che è il tema centrale dell’iniziativa che si è tenuta nella mattinata di oggi lunedì 26 luglio a Bari, fin dal titolo scelto: Ricostruire in sicurezza: tutele, legalità e Durc di congruità nel settore edile. Una tavola rotonda che ha messo al centro del confronto le opportunità derivanti dalle risorse del Pnrr sul versante delle opere infrastrutturali da realizzare e che rappresenteranno un rilancio del settore, dopo la crisi vissuta negli ultimi anni. Con un’arma in più nelle mani del sindacato, conquistata grazie alle mobilitazioni dei lavoratori, quella del Durc di congruità, che prevede anche nel settore privato dal primo novembre 2021, la denuncia per ogni cantiere di un numero minimo di lavoratori, appunto “congruo”, in base al tipo di opere. Uno strumento fondamentale di contrasto lavoro irregolare, alla concorrenza sleale e al dumping contrattuale in edilizia, a tutela del lavoro e della legalità e, quindi, a tutela dei diritti a partire da quello alla salute e alla sicurezza. “Perché in Italia si muore di più sul lavoro che nel resto d’Europa”, ha ricordato Salvatore Arnesano, coordinatore regionale dell’Inca Cgil. I dati ufficiali ci consegnano aumento irregolarità e aumento numero morti.  “Occorre rafforzare gli organismi ispettivi, ma per contrastare tutte le forme di illegalità occorre conoscenza delle imprese che operano sui territori. In tal sendo la Fillea in Puglia svolge impegno continuo e puntuale con la sua presenza nei cantieri. Ma occorre un coordinamento a livello regionale con gli organi ispettivi così come una campagna di informazione sia per i lavoratori sia per gli imprenditori, ad esempio dando continuità al progetto messa in piedi da maggio da Cgil e Inail per la tutela della salute, ma anche di formazione”.

“Oggi abbiamo un’arma in più per contrastare lavoro nero e aumentare sicurezza e diritti, il Durc di congruità” ha affermato Ignazio Savino, fresco di elezione alla guida della Fillea Cgil pugliese. “Una battaglia storica quella vinta dal sindacato, in particolar modo della Fillea che la conduce fin dagli anni 90. Si è fatto un passo avanti per la legalità e la sicurezza, e la speranza è di vedere quanto prima ridotti quei numeri sugli infortuni”.

In questa battaglia contro il lavoro nero l’Associazione dei costruttori di Confindustria “è assolutamente a fianco dei sindacati”, ha dichiarato nel suo intervento Beppe Fragasso, presidente dell’Ance Bari-Bat. “All’interno del sistema delle imprese in edilizia non posso negare che ci sono quelli che svolgono il lavoro in maniera criminale, che contravvengono alla regola della leale concorrenza. In virtù di ciò va fatta verifica puntuale e occorre rigidità nel sistema appaltante. Speriamo sia strumento ideale il Durc di congruità perché demarca le aziende corrette da quelle scorrette”.

Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, ha ricordato come “stiamo girando la regione tenendo assemblee nei luoghi di lavoro, dove mettiamo al centro il tema della sicurezza. Va riconosciuta la disponibilità dell’Inail, con cui abbiamo firmato due protocolli per insieme interloquire e informare lavoratrici e lavoratori. Abbiamo anche realizzato brochure multilingue per meglio arrivare a quei lavoratori stranieri che sono una presenza importante nel sistema produttivo pugliese, informando su tutele, diritti e i luoghi dove confrontarsi. Quanto mai fondamentale ora che arriveranno ingenti risorse: la Cgil assieme a Cisl e Uil ha messo in piedi iniziative per ottenere una convocazione dalla Commissione lavoro e discutere a un tavolo tecnico, con i vari settori produttivi, su come costruire una legislazione di sostegno rispetto al tema sicurezza e legalità. Le controparti devono però collaborare. È un problema di cultura, di investimenti. Bisogna prevenire, investire in sicurezza per questo talloneremo le imprese e staremo tra i lavoratori a informare sui propri diritti”.

“Il valore del lavoro è principio cardine di qualsiasi politica voglia dirsi genuinamente di sinistra, progressista, vocata all'equità sociale e delle opportunità. Ed è per questo che l'Assessorato all’Ambiente sarà attivamente impegnato nella tutela dei lavoratori e della loro sicurezza nell’ambito di qualsivoglia percorso decisionale lo vedrà coinvolto per la realizzazione di opere e infrastrutture strategiche, anche nel settore edile”, ha affermato l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio. “Del resto, la Strategia di Sviluppo Sostenibile, che abbiamo redatto e presentato poche settimane fa, promuove, fra gli obiettivi strategici da centrare in Puglia, anche il “fornire sostegno alle istituzioni nazionali e locali, a reti sociali o d’interesse, ai sistemi di protezione sociale , anche mediante il ricorso ai sindacati e alle organizzazioni della Società Civile. La legalità e il diritto alla sicurezza e alla salubrità dei luoghi di lavoro sono - prima che doveri di chiunque scelga di fare impresa - diritti inalienabili dei lavoratori che reggono sulle loro spalle il futuro del Paese. Diritti dei quali - senza tentennamenti e ipocrisie di comodo - l'intero arco politico costituzionale deve e dovrà continuare a farsi primo garante”.

E sulle ultime conquiste normative si è concentrato l’intervento del segretario generale della Fillea Cgil nazionale, Alessandro Genovesi: “Sul Durc di congruità e il decreto 77 la cui attuazione parte dal primo novembre bisogna tenere alta la guardia. Organizzazione del cantiere e infortuni sono facce della stessa medaglia. Ci sono lavoratori seri e lavoratori che si improvvisano. Secondo tema è come si organizza il ciclo. Norma subappalto garantire stessi trattamenti economici e amministrativi della stazione appaltante con stesso contratto collettivo”. Ma per Genovesi bisogna selezionare chi fa l’imprenditore. “Chiediamo al settore di qualificarsi adesso. La patente a punti è la più grande garanzia per le imprese perché dice che l’impresa seria deve essere premiata mentre quella non seria, condannata da un magistrato, ha perso punti perché un soggetto terzo afferma che l’infortunio è colpa dell’impresa. Così come chiediamo di introdurre aggravante di omicidio sul lavoro, che non è per il gusto di vedere un imprenditore andare in galera. Ma nell’anno giudiziario 2019, tribunale di Roma, 179 condanne per infortuni a vario titolo di questi 12 sono per infortunio mortale. Tutto ridotto a pena patrimoniale di poche migliaia di euro. Non è giustizia questa. Alla famiglia oltre che piangersi il morto non rimane nulla. Il 99 per cento degli imprenditori sono seri, per questo dico che si può e si deve fare ora operazione di pulizia”.


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