Sulla sanità pugliese FP CGIL, CISL FP e UIL FPL chiedono risposte alla Regione
07-12-2023 10:43:42
“Al fine di migliorare la risposta sanitaria ai bisogni dei cittadini, i cui costi per la mobilità passiva nel 2022 hanno raggiunto la cifra di 177 milioni di euro, nonché per garantire agli operatori sanitari il rispetto della professionalità e dignità lavorativa oltre che di diritti e tutele già maturate e acquisite, chiediamo che, nella riunione già convocata dalla Regione per il 13 dicembre, siano presenti anche il Presidente Emiliano, l’Assessore Rocco Palese e il Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro affinché integrando l’ordine del giorno si affrontino e si risolvano tutte le criticità indicate nella suddetta nota, su cui, ad oggi, nonostante l’urgenza delle tematiche sollevate, non sono pervenute risposte adeguate” - scrivono i tre Segretari in una dichiarazione congiunta.
“Continuare a insistere sulle “prestazioni aggiuntive” come unica soluzione per abbattere le liste d’attesa anziché provvedere ad un piano di assunzioni straordinario, valutando i fabbisogni occupazionali, stabilizzando gli attuali lavoratori precari e attingendo dalle graduatorie già esistenti è un sistema che si è già rivelato inefficace.
In tutto questo persistono le disuguaglianze di trattamento anche nei confronti di quei lavoratori che durante l’emergenza pandemica hanno lavorato gomito a gomito nelle Aziende sanitarie pubbliche. Infatti, a differenza di tutto il personale della sanità pubblica, i lavoratori delle Sanitaservice pugliesi non hanno ancora percepito quel premio Covid che era stato garantito con l’accordo del maggio 2020 sottoscritto dalla stessa Regione Puglia. Ad oggi, ad oltre tre anni dalla fase critica dell’emergenza Covid, alcuna certezza è data sulla liquidazione del premio ai lavoratori delle Sanitaservice pugliesi.
A questa condizione si aggiunge la mancata applicazione, dopo oltre un anno dall’entrata in vigore, della delibera della giunta regionale n.1490/2022, con le pre-intese con i Presidi di Riabilitazione ex art.26 della Legge 833/1978 che non vengono sottoscritte, negando di fatto l’applicazione del Ccnl Aip/Aris su cui si regge il mantenimento degli standard di qualità e assistenza verso i cittadini nonché requisito essenziale per continuare a mantenere l’accreditamento.
Nessun confronto vi è, infine, - concludono Lonigro, Gemma e Bruno - sull’ipotetica “Azienda Zero”, sulle relative competenze, poteri decisionali e necessità, in una Regione che già prevede un Assessorato alla Salute e un Dipartimento alla Promozione della Salute, con il rischio che si crei ulteriore confusione e irrigidimento di un sistema già farraginoso; così come apprendiamo informalmente di una bozza di Delibera regionale avente per oggetto “Regolamento Regionale sull’assistenza residenziale e semiresidenziale ai soggetti con disturbi mentali” senza che vi sia stato alcun confronto preventivo con le Confederazioni e Categorie sindacali secondo un metodo che rifiutiamo e contrastiamo totalmente.
Se non dovessero pervenire risposte puntuali con tempi certi - affermano - metteremo a conoscenza della situazione i lavoratori che venerdì 15 dicembre saranno a Bari presso la Presidenza della Giunta Regionale per stabilire le ulteriori iniziative da intraprendere per far valere i loro diritti.