Nuove immissioni in ruolo nella scuola: le parole, i fatti e i veri numeri

Una nota del segretario generale della Flc Cgil di Puglia, Claudio Menga, sull'annuncio di 52mila assunzioni

15-05-2017 09:05:44

Come ormai noto i due ministeri dell'Economia e dell'Istruzione hanno dato il via libera all'assunzione a tempo indeterminato di circa 52.000 docenti.

Tale notizia, pur rappresentando un risultato comunque da non sottovalutare e migliorativo rispetto alle intenzioni del MEF, non giustifica, tuttavia, i toni trionfalistici che tra MIUR e MEF si stanno rincorrendo in queste ore.

Anche al fine di evitare facili fraintendimenti, è opportuno comprendere la reale consistenza e configurazione di quest’operazione individuando due questioni correlate: assunzioni e risorse.

Infatti le 52.000 nuove assunzioni, in realtà, non rappresentano una quota complessivamente aggiuntiva di nuove assunzioni perché la parte di gran lunga prevalente di questi posti è destinata sia al semplice turn over - ricambio di personale per pensionamento che a “stabilizzazioni” su posti già esistenti in organico di diritto e già retribuiti comunque per 12 mesi nell'intero anno scolastico.

In particolare:

1.       il ricambio per pensionamento quest’anno ha liberato 21.000 posti di docenza a livello nazionale di cui 1.411 in Puglia;

2.       le stabilizzazioni su posti già presenti in organico di diritto riguarderanno 16.000 posti rimasti, per vari motivi, privi di titolari nell'anno in corso e occupati da supplenti con nomina per 12 mesi.

Le vere assunzioni si riducono così appena a 15.100 posti con cui si trasformano 15.100 contratti a tempo determinato in altrettanti contratti a tempo indeterminato.

Poiché la legge di bilancio per il 2017 destinava 400 milioni di € all'incremento dell'organico dell'autonomia introdotto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107 allora si evince che:

1.       pur convenendo che consolidare 15.000 posti è un passo avanti rispetto ai 9.600 su cui inizialmente si era detto disponibile il MEF, tuttavia non si può negare che i 15.000 posti assorbiti in organico di diritto, soddisfano solo in parte gli accordi inizialmente assunti che prevedevano ben 25.000 posti e comunque non rappresentano una riposta adeguata alle aspettative diffuse all'indomani dell’approvazione della Legge di Bilancio;

2.       allora si ravvisa un risparmio notevole di risorse per il MEF: si utilizzerà molto meno della metà 400 milioni di euro;

3.       resta da chiarire comunque quale sarà l’utilizzo delle risorse così risparmiate dal MEF ma a questo punto è chiaro che per quanto attiene la nostra Regione, al momento, e in attesa di dati più definiti, l’unico dato certo è rappresentato solo dai 1.411 posti relativi ai pensionamenti, una goccia nel mare dei problemi.

È evidente pertanto che, se non sopraggiungono grosse novità, anche per il prossimo anno resta inevasa l'aspettativa per la Puglia di ottenere una adeguata quota di organico aggiuntiva rispetto agli alti tassi di dispersione scolastica, alla carenza di tempo pieno e tempo prolungato e al fenomeno delle classi pollaio. Come dire: l'ennesima occasione persa per il mezzogiorno e per la Puglia in particolare.

 

Claudio Menga 

Segretario generale FLC CGIL Puglia

 


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