Bridgestone: un pezzo di Puglia da difendere

06 -03-2013

L’annuncio shock delle 15:00 di lunedì 4 marzo, ha messo in allarme tutti i livelli organizzativi della Cgil: la Bridgestone Europe ha comunicato la determinazione di chiudere lo stabilimento di Modugno (unico stabilimento di produzione in Italia) entro la prima metà del 2014.Le motivazione addotte sarebbero da ricercarsi nella scelta aziendale di ridimensionare le produzioni di bassa gamma in favore di quelle di qualità più alta. In altre parole la produzione di bassa gamma, che significa produzione di pneumatici di uso comune, subisce la forte concorrenza delle produzioni dei paesi emergenti come quelle dell’Est europeo. Pertanto il gruppo intende ricalibrarsi su produzioni di pneumatici di qualità elevata (es: Bmw). Questo ha fatto scaturire la decisione aziendale di interrompere la produzione dello stabilimento barese che produce prevalentemente pneumatici di bassa gamma.A questo l’azienda aggiunge che lo stabilimento barese è problematico sia dal punto di vista logistico che da quello dei costi energetici.Tutte tematiche a nostro avviso confutabili, affrontabili, e risolvibili con strumenti diversi da quella che consideriamo una soluzione estremistica come la chiusura dello stabilimento.Questa scelta, non preannunciata e non condivisa dai sindacati, comporterà da parte nostra il coinvolgimento di tutti gli attori in campo a partire dalle istituzioni alle quali abbiamo subito mandato una richiesta di incontro per una riunione della task force dell’occupazione per valutare le azioni da mettere in campo a difesa e tutela dell’occupazione.In contemporanea le strutture sindacali a livello nazionale hanno invitato le istituzioni preposte a carattere nazionale a farsi carico della situazione.A 24 ore dalla decisione definita “irrevocabile” dell’azienda di chiudere lo stabilimento, si è tenuto in Confindustria un primo incontro tra le confederazioni sindacali provinciali, le segreterie territoriali di categoria, la RSU e i vertici aziendali locali. Nel lungo e teso confronto, conclusosi in tarda serata, l’azienda, confermando la decisione di chiudere lo stabilimento di Bari entri i primi mesi del 2014, ha accettato di sedersi ai tavoli ministeriali e sindacali. In attesa della contrattazione, la produzione continuerà, ma senza che dall’azienda esca un solo pneumatico.Auspichiamo che ognuno faccia la sua parte al fine di evitare la perdita di un ulteriore e importante pezzo dell’occupazione pugliese.


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