Camusso nella città  dei due mari, Massafra: Taranto questione nazionale

04 -12-2014

“Un racconto corale quello che questa mattina ha accolto Susanna Camusso, in un affollatissimo Teatro Orfeo a Taranto. E' la dignità che vogliamo esprimere attraverso il lavoro, come hanno dimostrato le storie dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno raccontato i loro personali vissuti”. Presenta così Giuseppe Massafra, segretario generale della CGIL di Taranto, l’assemblea generale della Camera del Lavoro della città dei due mari per ha visto la partecipazione del segretario generale della Cgil nazionale. “Per questi lavoratori e per questa dignità non ci fermiamo e proseguiamo dritti verso lo sciopero generale il prossimo 12 dicembre e diciamo sin da subito, che se non dovessero cambiare le cose, la nostra lotta proseguirà anche dopo lo sciopero: nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nei tribunali, davanti alla corte di Giustizia Europea, ovunque sia necessario”.

La mattinata tarantina di Susanna Camusso si è aperta con i compagni della FIOM in una partecipatissima assemblea all’ILVA, “dove c'è, lo sappiamo tutti, una situazione molto difficile, figlia proprio del lungo abbandono della Politica e della gestione immorale e profittevole di un privato, che ha lasciato una fabbrica profondamente in crisi in un territorio profondamente martoriato”, afferma Massafra. “In tre anni di commissariamento non è cambiato molto se non una pericolosa diminuzione della produttività, che sta incidendo pesantemente sugli equilibri finanziari e dunque su tutto il sistema produttivo che ruota intorno al siderurgico, complessivamente più di 30.000 lavoratori. Nelle prossime settimane corriamo il rischio che anche i prestiti delle banche non siano sufficienti a garantire prospettiva. Per non parlare del disorientamento che c'è all'interno della fabbrica, tra gli operai, tra i quadri che operano in un contesto sempre meno gestibile”.

Il discorso del Segretario della CGIL di Taranto si sofferma quindi sull’ipotesi di intervento pubblico rilanciato proprio alcuni giorni fa da Renzi. “Per affrontare questa situazione è necessario e urgente l'intervento dello Stato, oggi se ne stanno convincendo in tanti, ma noi lo diciamo da tempo – ha detto Massafra - Lo Stato deve occuparsi di ridare la direzione di marcia, di ridefinire una nuova strategia che guardi alla continuità produttiva, al risanamento ambientale, ad un nuovo modello di sviluppo sostenibile, per Taranto e per il Paese. La partita che si gioca a Taranto è una partita che guarda al futuro industriale dell'intera nazione. A Taranto non si può ragionare come se il problema fosse dei tarantini, ma occorre la consapevolezza che questa è una questione nazionale, e aggiungo, non da affrontare con un atteggiamento compassionevole, ma con la convinzione che questo può essere una grande laboratorio di sviluppo”. 

Ma al Governo la Cgil di Taranto chiede anche attenzione per le altre emergenze sociali e occupazionali che vive il territorio. “Generare lavoro passa, ad esempio, anche dalla consapevolezza che questo Paese ha bisogno di essere tenuto in ordine. Occorre un piano straordinario per la cura degli assetti idrogeologici considerando gli episodi sempre più frequenti di disastri, derivanti dalle calamità naturali, a cui assistiamo anche nel nostro territorio. E io penso che prendersi cura del territorio, qui da noi significa anche intervenire per risanare le aree sottoposte per anni agli agenti inquinanti di derivazione industriale. Il tema delle bonifiche a Taranto non è quindi solo un esigenza di riscatto della popolazione, potrebbe diventare anche una straordinaria occasione di sviluppo e occupazione”.

Creare lavoro, dunque, è l'unica soluzione “per far ripartire questo Paese. Investire in spesa pubblica è lo strumento per realizzare questa condizione. Il lavoro è l’antidoto a molti mali. E’ il cambio di passo di una comunità che cambia cultura e decide di non farsi assistere ma di essere protagonista del cambiamento collettivo e individuale. Qualche giorno fa abbiamo lanciato un appello ai sindaci di questo territorio, a partire dal Sindaco di questa città, perché si possa arrivare anche in Provincia di Taranto a sottoscrivere un Protocollo d'Intesa utile alla realizzazione di interventi per creare nuova occupazione, attraverso le azioni regionali sul lavoro minimo di cittadinanza e i “Cantieri di cittadinanza”.

Provvedimenti questi che potrebbero dare risposta a coloro “che hanno perso il lavoro, a coloro che non sono mai riusciti a trovarlo, a coloro che vivono in condizioni di estremo disagio sociale e che potrebbero essere impiegati in lavori di pubblica utilità. Penso alla messa in sicurezza di scuole e di edifici pubblici, alla tutela del verde, alla fruizione di spazi culturali; proprio attraverso la collaborazione tra pubblico e privato e avvalendosi di risorse importanti messe a disposizione dalla Regione”.

Infine un passaggio è dedicato all’attualità, con l’ultima classifica sulla qualità della vita redatta dal Sole 24 Ore. “Questa città, che continua ad essere agli ultimi posti di quella classifica, è stata segnata negli ultimi tempi dal record drammatico di suicidi, molti di quei gesti estremi erano la conseguenza dell'indigenza e dell'impossibilità ad andare avanti. Con il lavoro possiamo sottrarre la manovalanza a buon mercato alla criminalità e all'illegalità. In questa città si è tornati a sparare per strada, sempre più frequenti sono gli episodi di rapina ai danni di esercizi commerciali. Anche questo è frutto di una crisi economica che diventa crisi sociale. Su questo tema venerdì prossimo ospiteremo a Taranto la Carovana della Legalità e affronteremo, in un'iniziativa pubblica, i tanti problemi di legalità che affliggono questa città”.

[in allegato alcune foto della manifestazione di Taranto]


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