Caporalato, la Cgil rafforza la sua presenza a Borgo Mezzanone

Il Primo Maggio deposta una corona di fiori lì dove ha perso la vita il bracciante Samara Saho, avviato percorso per una Camera del Lavoro al Borgo intitolata al lavoratore africano

06-05-2019 08:36:11

Un percorso per l’apertura di una nuova Camera del Lavoro della Cgil di Foggia, insieme alla Flai, che fornirà accoglienza e tutela ai migranti e a tutti i lavoratori italiani e stranieri che si rivolgeranno ai nostri operatori. E’ quanto deciso congiuntamente dalla Cgil e dalla Flai di Puglia e di Capitanata. La Camera del Lavoro sarà dedicata a Samara Saho, il lavoratore morto nell’incendio di una baracca dell’insediamento sorto a ridosso del Cara, l’ultimo in ordine temporale di una lunga serie di roghi. Il Primo Maggio una delegazione guidata dal segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, ha deposto una corona di fiori proprio sui resti carbonizzati dell’abitazione precaria che ospitava Samara Saho. Deciso il rafforzamento della presenza di operatori Cgil con una sede mobile che stazionerà a Borgo Mezzanone.

 “Il caporalato non è una invenzione del sindacato – ha affermato il Segretario generale Cgil, Puglia Pino Gesmundo -. Ci sono forme di sfruttamento e schiavismo certificate anche dai fatti di cronaca, come gli ultimi arresti di quattro persone a Castellaneta ritenute responsabili di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e detenzione illegale di armi. Assistiamo di continuo ad eventi di questo tipo che smentiscono le imprese agricole che chiedono di abrogare la legge contro il caporalato, spalleggiati dal Governo, lamentando un’inesistente militarizzazione delle campagne quando gli unici a praticare violenze e detenere armi sono gli stessi padroni e sfruttatori di braccianti inermi”

Un percorso per una nuova sede della Cgil volutamente avviato nel giorno della Festa dei lavoratori, che con Cisl e Uil è stata celebrata con lo slogan “La nostra Europa: lavoro, diritti, stato sociale”. “Un’Europa irriconoscibile se la si guarda dalle campagne di Borgo Mezzanone, dall’insediamento spontaneo sorto a dieci chilometri da Foggia, in territorio di Manfredonia, che accoglie migliaia di lavoratori stranieri, quasi tutti dell’africa centrale sub sahariana- sottolinea Gesmundo -. Condizioni di vita insostenibili, case di legno e lamiere, senza acqua potabile, dove i bracieri sono gli unici mezzi per riscaldarsi e purtroppo accade che sono spesso causa incendi devastanti, che distruggono i pochi averi di questi lavoratori e provocano morte”. Una vittima, Bakary Secka, a novembre, un’altra pochi giorni fa, nel giorno della Festa della Liberazione. “Tutto questo non deve essere più consentito, bisogna trovare soluzioni dignitose nel rispetto delle leggi e dei diritti”.

Accoglienza, trasporti, contratti “devono essere garantiti con una supervisione del Pubblico, per togliere potere ricattatorio a caporali e criminalità, che pure sull’accoglienza specula e impoverisce. Perché tutto questo nel cuore dell’Europa che vogliamo costruire non può più essere”.


Condividi sul tuo social preferito