Casearia Salentina, sciopero di 48 ore e sit-in davanti l'azienda

16 -09-2013

La misura è colma per i lavoratori della Casearia Salentina srl, azienda produttrice del marchio “San Lazzaro”: i 37 dipendenti hanno deciso di incrociare le braccia, martedì 17 e mercoledì 18 settembre, per uno sciopero di 48 ore indetto dalla Flai Cgil Lecce. Dalle prime ore della mattina di martedì, inoltre, i lavoratori in sciopero terranno un sit-in di protesta davanti ai cancelli dell’azienda.

 

Già all’inizio di agosto, i lavoratori, con al fianco la Flai Cgil, avevano rappresentato alla direzione aziendale di Casearia Salentina il forte disagio vissuto per i continui ritardi con cui si pagano le retribuzioni, dichiarando lo stato di agitazione.

Da allora, però, la situazione non è cambiata e i lavoratori si vedono ora costretti ad intraprendere una dura azione di protesta.

Nonostante le continue richieste di sanare una situazione che i dipendenti non sono più in grado di sostenere, infatti, l’azienda continua a ritardare retribuzioni e competenze.

 

I lavoratori ricevono gli stipendi a discrezione del datore di lavoro, creando disparità tra dipendente e dipendente: molti lavoratori attendono ancora la tredicesima mensilità del 2011 o stipendi arretrati sin da dicembre 2012 o gennaio 2013; qualche dipendente, invece, ha già percepito l’ultima mensilità corrente.

 

È persino un tabù, poi, rivendicare in questa azienda le maggiorazioni per lavoro straordinario e notturno che spesso si svolge anche in questa fase in cui si è fatto ricorso al sostegno al reddito.

Dallo scorso aprile, infatti, tutti i dipendenti sono stati collocati in cassa integrazione ordinaria con riduzione di orario.

 

Il salario ridotto per effetto della CIGO e i lunghi ritardi delle competenze, da tempo maturate, che l’azienda dovrebbe erogare hanno determinato una condizione di esasperazione per i lavoratori che a questo punto sono risoluti per lo sciopero.

 

Era stato preannunciato alla vigilia della dichiarazione dello stato di agitazione che sarebbero state utilizzate ulteriori azioni di proteste se le legittime istanze dei lavoratori non fossero state prese in considerazione.

Dobbiamo ora prendere atto che le richieste di rendere più dignitoso il lavoro prestato da queste persone, riconoscendo nei modi e nei tempi adeguati il giusto salario, si scontrano con un atteggiamento aziendale per noi incomprensibile. Dura da troppo tempo questo stato di cose per essere giustificato semplicemente dalla crisi economica che morde le aziende del settore e, in generale, il sistema produttivo del Paese.

 

Questo sciopero è un primo forte segnale che intendiamo dare alla dirigenza di Casearia Salentina; ne seguiranno altri se l’intera situazione - che non riguarda solo l’aspetto retributivo -  non verrà ricondotta nell’ambito delle regole previste dalle leggi e del contratto di lavoro.


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