Cgil Puglia su ZES: sbagliato alimentare aspettative non sostenibili

Per il segretario generale Pino Gesmundo, “si può e si deve lavorare per una coesione territoriale che non faccia perdere di vista l’attrazione di insediamenti che abbiano un forte impatto in termini occupazionali e di crescita generale del sistema imprenditoriale”

18-12-2017 10:37:55

“Assistiamo a un fare frenetico di rappresentanti politici circa l’istituzione in Puglia delle Zone economiche speciali. Non c’è nulla di più sbagliato che alimentare aspettative non sostenibili per mere logiche elettorali, perdendo di vista criteri oggettivi e gli stessi obiettivi dello strumento circa la capacità di attrarre grandi investimenti”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, che richiama al ruolo di coordinamento “la Regione Puglia, cui compete in ultimo costruire e candidare proposte credibili al Governo per evitare bocciature che non possiamo permetterci. Avremmo voluto portare il nostro contributo, come accade a tutti i tavoli del partenariato sociale, ma nella costituzione del Gruppo di Lavoro sulle Zes deliberato dalla Giunta è stata prevista la presenza della sola Confindustria, escludendo altri soggetti  e i sindacati”.

“La nuova formulazione delle Zes, con la Puglia che avrà a disposizione 4200 ettari, non può essere il pretesto per immaginare possibile qualsiasi cosa, estendendo e dilatando il perimetro. A partire dalle due ipotesi che guardano allo Jonio – l’area del porto di Taranto che dovrà comprendere parte della Basilicata – e all’Adriatico – con i porti e le aree di Bari, Brindisi e Manfredonia – occorrerà ragionare su criteri selettivi circa le opportunità che derivano dallo strumento, misure straordinarie proprio perché puntano a grandi investimenti. Quindi la disponibilità di nuove aree industriali, la presenza di un sistema produttivo, infrastrutture e servizi, la vocazione di alcuni territori sono tutti elementi che vanno valutati affinché le decisioni che si andranno a prendere possano essere le migliori per la Puglia, in grado di creare condizioni utili affinché grandi imprese trovino conveniente investire nella nostra regione”.

“Considerate le specificità delle condizioni previste dalle Zes – credito d’imposta, esenzioni fiscali, sconti doganali – si deve evitare di utilizzare questa opportunità doppiando magari strumenti e agevolazioni già a disposizione delle imprese. Va detto che manca una strategia complessiva per il Sud e per le politiche industriali da parte del Governo, e quel che accade nei territori, esposti anche a concorrenza tra di loro, è il prodotto di questo procedere che denunciamo da tempo. Crediamo si possa e si debba lavorare per una coesione territoriale che non faccia perdere di vista l’attrazione di insediamenti che abbiano un forte impatto in termini occupazionali e di crescita generale del sistema imprenditoriale. Lo ripetiamo come un mantra, in presenza di scarsità di risorse per lo sviluppo ogni opportunità va colta al meglio e massimizzata nei suoi effetti positivi. A prescindere se qualche politico o collegio elettorale si troverà a non beneficiare direttamente della Zes. Alla Regione chiediamo che i sindacati siano inseriti nel Gruppo di lavoro affinché si possa portare il nostro contributo di idee e conoscenza, e allo stesso modo chiediamo si attivi un tavolo istituzionale per capire in che modo i territori si stanno muovendo”.


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